L'inetto presidente del Consiglio europeo sempre indifferente di fronte agli sgarbi maschilisti

Mercoledì 23 Febbraio 2022
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Egregio Direttore,
sono convinto di scoprire l'acqua calda sostenendo che le donne nel mondo, sono la più grande risorsa del quale non si può farne a meno, esse eccellono dovunque si impegnano, un semplice esempio: senza di loro nelle olimpiadi e nelle gare mondiali, le medaglie le dovremo contare sulle dita di una mano, tuttavia in gran parte del pianeta sono ignorate e maltrattate, ovviamente a loro danno. Trovo inaccettabile che negli inevitabili contatti politici tra questi due mondi avvengano forme di maleducazione e misoginia, nei confronti dei personaggi femminili che ricoprono cariche istituzionali importanti del mondo occidentale. Un plauso è doveroso al presidente francese Macron che non è rimasto insensibile come tale Charles Michel (ed è la seconda volta che costui non interviene) Macron ha costretto il signor Odongo ha ossequiare la signora von der Leyen e lo ha fatto con decsione senza creare nessun conflitto istituzionale. Caro signor Michel cerchi di imparare.

Ugo Doci
Mestre


Caro lettore,
è la seconda volta che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si trova nella stessa situazione e per la seconda volta non interviene, non fa nulla.

Accetta inerme e con codarda indifferenza che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen venga ignorata dall'ospite di turno. Ignorata in quanto donna, ovviamente. E se nel primo caso poteva essere stato colto di sorpresa, questa volta il suo comportamento è stato davvero imperdonabile. Indegno di chi dovrebbe rappresentare l'Europa, la sua storia e la sua cultura. Perché non ci sono dubbi che nel vergognoso teatrino sessista andato in scena a Parigi, è proprio Michel ad aver fatto la figura peggiore. Il ministro Jeje Odongo, che è passato oltre von der Leyen, quasi fosse un elemento d'arredo, andando a stringere la mano direttamente ai due colleghi maschi, ha sicuramente dimostrato tutta la sua inciviltà e grettezza. Ma ha almeno qualche attenuante generica. Odongo è ministro degli Esteri di un paese, l'Uganda, dove la metà delle ragazze si sposa o è costretta a sposarsi prima di aver compiuto 18 anni e dove una bambina su tre subisce abusi sessuali. Insomma una nazione dove il peso sociale e politico delle donne è del tutto marginale e la parità di genere una pratica sconosciuta. Questo naturalmente non giustifica Odongo, ma può contribuire a spiegare lo sgarbo maschilista del ministro ugandese. Michel però è un rappresentante europeo, è stato primo ministro belga, la cultura dei diritti e del rispetto dovrebbe far parte del suo bagaglio politico. No, decisamente l'indifferenza e l'ignavia di cui ha dato un'altra volta prova, non trovano nessuna giustificazione. Se non nella sua inadeguatezza.

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