Aumenta il numero di giovanissimi vittime di incidenti stradali. Ma la colpa è anche nostra

Mercoledì 22 Marzo 2023

Egregio direttore,
sono sempre dolorose le conseguenze della mancanza di responsabilità dei ragazzi che guidano un'auto da poco tempo. Certo ci si può uccidere anche con una macchina di piccola cilindrata che comunque raggiungono facilmente i 100 km all'ora e più. La responsabilità del guidatore sta nell'osservare la velocità e il neopatentato fino ai tre anni dal conseguimento della patente non dovrebbe superare i 100 km orari al massimo. Ma nel caso dell'ultimo incidente, la Bmw correva a 140 km orari . Quest'ultima tragedia servirà a far riflettere altri ragazzi dall'acceleratore facile e abituati a scambiare le strade per piste da Formula Uno? Se ci vogliamo illudere...

Renato Coin
Venezia


Caro lettore,
non possiamo permetterci solo di illuderci e non possiamo neppure farci trascinare dal pessimismo più nero o farci sovrastare da un'irrimediabile sfiducia nei confronti dei più giovani.

Occorre prendere atto che il numero di ragazzi, spesso neppure ventenni, che perdono la vita sulle strade ha assunto dimensioni tali che non è sbagliato parlare di una vera e propria emergenza. Che non si risolve con gli appelli nè con norme difficili da far rispettare e che vengono immancabilmente aggirate. Occorre agire su due fronti: l'educazione e la severità. Ed è un duplice compito che chiama in causa tutti: certamente le istituzioni pubbliche, ma soprattutto le famiglie. Anche se è scomodo ammetterlo troppo spesso si assecondano comportamenti sbagliati, si chiude un occhio o si sottovalutano le possibili conseguenze di abusi ed eccessi da parte di tanti ragazzi, talvolta poco più che adolescenti. Non è accusa nei confronti di nessuno. È purtroppo la realtà dei fatti. Fotografata dai terribili dati sulle vittime in incidenti stradale. Il numero più elevato di eventi mortali si registra infatti nelle fasce 45-59 anni e 20-24 anni per gli uomini, tra i 70 e gli 84 anni e 20-24 anni per le donne. Ma soprattutto dopo la pandemia è tra i giovani che si è registrato l'aumento più consistente rispetto al periodo: la crescita è stata del 41,7% tra i 15-19 anni e del 34,9% per quella 25-29. I giorni della settimana con più incidenti sono ovviamente il venerdì e poi il sabato. Ma è il sabato dove si registra il numero più alto di vittime. E la fascia tra i 18 e i 24 anni, detiene anche un record assai poco invidiabile: l'elevata percentuale di mortalità dei passeggeri del veicolo coinvolto nell'incidente: il 34% su un totale di 332 casi.

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