Egregio Direttore,
trovo sconcertante la Sua risposta alla lettera del signor Gentilini del 16 febbraio, il quale, giustamente a mio parere, chiede come mai il governo italiano non faccia nulla per promuovere diplomaticamente la Pace in Ucraina, e insista invece sull'invio di armi e conseguente guerra, contro il parere della maggior parte degli italiani, stando ai sondaggi, a cui Meloni si mostra del tutto indifferente. Il signor Gentilini si chiede se questo sia indice di democrazia oppure no. Lei risponde dicendo che in democrazia non conta ciò che viene rilevato dai sondaggi, bensì quello che dicono i voti e cita le elezioni regionali appena trascorse, ove il partito al governo ha trionfato e di conseguenza avrebbe dato pieno sostegno e conferma a quanto Meloni sta facendo anche in politica estera. Caro Direttore, vorrei ricordarle che alle ultimissime consultazioni regionali più del 60 per cento, su 12 milioni di italiani chiamati al voto, si è rifiutato di andare alle urne. Spiace che i politici tengano conto dei sondaggi quando sono in campagna elettorale e non li seguano poi quando giungono a governare.
Donatella Ravanello
Cara lettrice,
lei è ovviamente libera di ritenere sconcertante ogni mia risposta, ma se avrà la pazienza di rileggere ciò che ho scritto noterà che ho citato "anche" le elezioni regionali, ma in prima battuta il voto politico di settembre che determinò la vittoria della coalizione di centrodestra poi confermata dalle amministrative dello scorso fine settimana.