Gorino, nessun mostro da sbattere in prima pagina

Domenica 30 Ottobre 2016
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Caro direttore,
sono nato a Goro, ho i miei genitori a Goro e ho tutti i miei amici in quel paese. Anche se la mia vita ha preso strade diverse dalla vita quotidiana gorese. Quale è la verità? È stata una strategia deliberata a tavolino per creare il capro espiatorio e quindi per creare il mostro da sbattere in prima pagina. Come Gorino ci saranno altri casi: è vero ma ci si laverà la coscienza dicendo che questi non sono italiani (sono ungheresi per Morcone). La invito a provare con Google map a geolocalizzare Gorino rispetto al punto di partenza del pullman, Bologna. Da Bologna in piena notte 300 km per arrivare in un nessun luogo! Donne e ragazzi usati come scudi umani: chi ha davvero mancato loro di rispetto?
Mi rendo conto che la sto facendo lunga e lei non mi potrà pubblicare: ma le voglio dire che i primi 40 bambini leucemici di Chernobyl furono ospitati a Goro, che molti bambini orfani rumeni dopo Ceausescu afflitti da turbe mentali ora sono a Goro e a Gorino colmati di amore. E quella popolazione si tassa per ogni famiglia di 16 euro mese per avere una autoambulanza a disposizione, visto che il primo ospedale è Ravenna! Ferrara dista quasi 80 km dal Delta e i tagli alla sanità hanno scoperto dai servizi tutta la zona deltizia. E il colmo: su quella corriera c'era una donna incinta! Per farla partorire dove? Tra le canne palustri? 
Sarebbe stato sufficiente avviare preventivamente una strategia di mediazione, di coinvolgimento e di ponderazione per avere dalla propria parte i goresi. Ma c'era bisogno della bestia, del mostro, del troglodita per poter far dire ad Alfano le cose che ha dichiarato. In questa vicenda le vittime sacrificali sono due: quelle migranti sottoposte ad un estenuante viaggio di notte e la popolazione locale. 


Enrico Maestri 
Ferrara

Caro lettore, 
non credo che il caso Gorino sia stato creato ad arte, ma la sua testimonianza va proprio nella direzione in cui ho cercato di mantenere il confronto con i lettori in questi giorni: capire e conoscere prima di giudicare. E a maggior ragione dopo la sua lettera, continuo a pensare che i cittadini di Goro e Gorino possono aver sbagliato ma non sono né razzisti ne mostri. E la responsabilità di ciò che è accaduto non è addebitabile solo a loro.
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