I delegati Fiom che si sono rifiutati di parlare con Calenda? Cercavano visibilità. Ma dovrebbero rileggersi Lenin

Mercoledì 4 Ottobre 2023

Caro Direttore,
cosa ne pensa del divieto intimato dalla Cgil al senatore Calenda di incontrare i dipendenti della Marelli di Crevalcore per poter spiegare i motivi di quanto aveva detto in merito alle responsabilità della Cgil sulla complicata vicenda dei licenziamenti in corso, mentre alla Elly Sclein sono stati stesi i tappetti rossi?
Renzo Turato
Padova

Caro lettore,
non mi sembra che la Cgil abbia mai smesso di avere un rapporto preferenziale con il Pd o con le formazioni politiche che lo hanno preceduto. Prova ne sia che tutti gli ultimi segretari generali della Cgil, conclusa la loro esperienza sindacale, sono diventati parlamentari del Pd. Con ogni probabilità credo che accadrà lo stesso per Landini, il quale, sostenuto com'è da un'ambizione e da un protagonismo non comuni, potrebbe anche aspirare ad assumere un ruolo di vertice nel Pd. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Quanto all'episodio di Crevalcore, mi ha riportato alla memoria alla mente una celebre testo di Lenin: "Estremismo, malattia infantile del comunismo". Perchè se è vero che comunisti non ce ne sono (quasi) più, gli estremisti sono ancora tra di noi e l'infantilismo imperversa. Il caso Marelli ne è la dimostrazione. Guardiamo i fatti: a Crevalcore c'è una fabbrica di 230 dipendenti - venduta nel 2018 da Fiat-Chirisler al fondo Kkr - che rischia di chiudere. Ebbene, di fronte a una prospettiva di questo genere, l'azione di chi vuole rappresentare i lavoratori a quale obiettivo dovrebbe essere orientata? A creare il fronte più ampio possibile, senza alimentare polemiche ed evitando fratture. Cos'hanno fatto invece quelli della Fiom-Cgil? Hanno dichiarato "ospite indesiderato" Calenda, colpevole, ai loro occhi, di reato di opinione. Il leader di Azione aveva infatti espresso giudizi critici sull'operato di Landini e della stessa Fiom. Perciò quando Calenda si è presentato al presidio ai cancelli della Marelli, i delegati dei metalmeccanici della Cgil (la Cisl-Fim non aderisce a questo tipo di protesta)se ne sono teatralmente andati, rifiutandosi di parlargli. Con quale risultato? Certamente hanno ottenuto articoli di giornali e servizi tv. Ma hanno indebolito, dividendolo, il fronte contro la chiusura dello stabilimento e dimostrato che, per qualcuno, l'immagine del sindacato conta più degli interessi dei lavoratori. Comunque proprio ieri la proprietà ha sospeso la procedura di chiusura dell'impianto di Crevalcore. Speriamo di non assistere ad altri autogol.

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