Tutti vorremmo la fine della guerra, ma non illudiamoci: per arrivare alla pace non esistono scorciatoie

Sabato 25 Giugno 2022
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Egregio Direttore,
ma non dovrebbe essere la storia ad insegnare all'umanità a non dovere sempre commettere gli stessi errori? Ma cari signori potenti della terra volete si o no parlarvi senza offese e minacce? Fa orrore risolvere i problemi con i carri armati, ma anche le spacconate del tipo dateci le armi, così vinceremo. Se concedere un'ampia autonomia ad alcune zone ucraine come ad esempio quella che noi abbiamo concesso all'Alto Adige, può essere una soluzione, perché non seguirla, invece di contare migliaia di morti da entrambe le parti per non parlare delle distruzioni, ne valeva la pena? E perché nessuno tiene conto delle parole del Papa, neppure un piccolo paese come la Lituania che intende effettuare un blocco al transito delle merci di una enclave russa incastonata tra la Polonia e appunto la Lituania, siamo nelle stesse condizioni del blocco di Danzica a Hitler, anche allora il fuoco covava sotto le ceneri, ora tuttavia la situazione è diversa e il rischio maggiore, per cui tutti ne devono tener conto.

Ugo Doci
Mestre


Caro lettore,
dopo due anni di Covid, l'irrompere della guerra nelle nostre esistenze, le conseguenze che il conflitto Russia-Ucraina ha e potrà avere sulle nostre economie e sui nostri stili di vita, hanno trasferito in tutti noi un fortissimo e palpabile senso di insicurezza, di incertezza e di paura. A questi sentimenti si aggiunge la sensazione di impotenza che deriva dal dover constatare che siamo di fronte ad eventi che non possiamo nè condizionare né tantomeno controllare. Purtroppo dobbiamo anche riconoscere che la soluzione di ciò che è sotto i nostri occhi non è affatto semplice. E che, nonostante gli autorevoli e ripetuti appelli del Papa, gli spiragli di pace sono esigui e i tavoli di mediazione ancora molto difficili da apparecchiare. Perché la posta in gioco, la ragione scatenante dell'invasione dell'Ucraina non è il grado autonomia da concedere a un territorio o a una regione. E neppure la sua appartenenza a questo o all'altro Stato. La Russia di Putin punta a un riequilibrio a suo favore degli assetti mondiali, l'Ucraina è solo un tassello di questo ambizioso progetto imperiale. Per questo, se Mosca non muta la sua strategia, la strada rischia di ad essere lunga e non esistono scorciatoie. Non esistono scorciatoie. Lei si richiama alla storia e cita Danzica. Ma proprio ciò che accadde in quella città nel 1939 dovrebbe essere riletto con particolare attenzione. Anche allora in Europa c'era chi, accusando i polacchi di essere guerrafondai e di voler trascinare l'Europa in una guerra, sosteneva che era meglio assecondare Hitler e concedergli il controllo della città polacca, perché questo avrebbe placato le pretese del Fuhrer ed evitato guai peggiori all'Europa. Purtroppo sappiamo come sono andate le cose. Hitler entrò a Danzica e si prese la città. Ma non si fermò affatto lì: annesse alla Germania gran parte della Polonia e scatenò la seconda guerra mondiale.
      
 

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