Una sinistra che continua a inseguire l'illusione del "campo largo" resterà a lungo opposizione

Martedì 26 Settembre 2023

Egregio direttore,
io continuo a domandarmi perché non si è lasciato lavorare il Governo Draghi fino al marzo scorso invece di andare a elezioni anticipate il 25 settembre 2022. Forse qualche difficoltà in meno nella gestione del Pnnr? Tornando alle elezioni politiche di un anno fa, si insiste nel dire, correttamente, che sono state vinte dal centrodestra. Ma solo in termini di seggi, grazie al "Rosatellum" che privilegia le coalizioni, soprattutto nei collegi uninominali. Non in termini di voti. Infatti su 28.098.196 voti validi la coalizione di cdx ne ha ottenuti 12.305.014, pari al 43,79%. Il centrosinistra il 26,12%, il M5S il 15,43% e Azione-Italia Viva il 7.78%, che sommati arrivano a sfiorare il 50% dei suffragi (49,33%). La differenza ai partiti minori. "Del senno di poi son piene le fosse". Eppure, se si fosse imposta l'idea di Enrico Letta del campo largo, con il 49,33%, il risultato sarebbe stato capovolto. Non è possibile la prova contraria. Cioè che ora staremo meglio. Anche perché le opposizioni continuano ad andare in ordine sparso.

Umberto Coassin


Caro lettore,
con i "se" non si fa la storia e non si vincono neppure le elezioni.

Chi le dice, ad esempio, che se ci fosse stato il cosiddetto "campo largo", una parte non piccola di coloro che hanno votato Azione-Italia Viva e anche il Pd non avrebbe dato il proprio consenso a qualche partito di centrodestra non condividendo in alcun modo l'alleanza con i 5 Stelle? Non è il sistema elettorale che ha fatto vincere il centrodestra, ma l'ampio consenso ottenuto dalla coalizione guidata da Giorgia Meloni e le largamente inferiori percentuali incassate dagli altri tre poli che le si contrapponevano. Quella del centrodestra è stata la vittoria di una proposta politica, non semplicemente di numero di seggi. Del resto, per fare un'alleanza di governo non basta essere d'accordo sul nemico da battere. Bisogna trovare un'intesa su un programma da realizzare, cioè essere d'accordo sulle cose da fare se si diventa maggioranza. Il "campo largo" non è nato per la cattiva volontà di qualcuno, ma perché le distanze politiche tra le forze politiche che dovrebbe comporlo sono enormi e inconciliabili. Lo abbiamo visto anche in questi mesi: su temi importanti, pensiamo solo alla giustizia, ci sono più affinità tra Azione-Italia Viva (o quel che ne rimane) e la maggioranza di governo, che tra i partiti d'opposizione. Capisco che per chi la pensa diversamente non è semplice accettare il fatto che in Italia oggi ci sia una maggioranza di centrodestra nel Paese. Ma inseguire l'illusione del "campo largo" avrà come solo risultato quello di perpetuare questa egemonia. Oggi la forza del centrodestra non deriva solo dal consenso di cui questa coalizione dispone, ma dall'assenza di una proposta di governo alternativa, di cui si continua a non vedere traccia. Quanto poi all'esperienza del governo Draghi, ho una grande stima dell'ex premier, ma penso anche che i governi tecnici siano eccezioni e che in democrazia chi deve governare lo decidono gli elettori.

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