C’è ancora chi non rispetta la regola della mascherina, ma gli italiani si sono dimostrati più disciplinati del previsto

Giovedì 28 Maggio 2020
Caro Direttore,
lungi da me fare polemica e, tantomeno con Lei. Con il coronavirus abbiamo dimostrato senso di comunità, dice il titolo di una sua risposta al sig. Daniele Rosan, (Gazzettino di oggi 27 maggio 2020) nella quale Lei scrive di essere dalla parte di coloro, ottimisti e pessimisti, che, entrambi, danno un contributo inventando gli uni l'aeroplano, gli altri il paracadute. Concordo perfettamente con Lei sull'affermazione un po' suggestiva e, giornalisticamente efficace.
Tuttavia al senso di comunità Lei ha omesso di aggiungere, come contraltare, che una percentuale elevatissima di italiani sta ancora dimostrando con il loro idiota comportamento, di non rispettare le ordinanze dettate non solo dal governatore del Veneto, ma anche dello Stato Centrale: noto infatti che l'uso delle mascherine (spesso mal indossate) e dei guanti costituiscono un mero optional per un buon 50% degli italiani, ragion per cui trovo quanto mai opportuno assoldare i cosiddetti assistenti civici proposti dal ministro Boccia, nell'intento di suggerire con fermezza di indossare gli strumenti di protezione che, come si sa, servono a salvaguardare anche le vite altrui. A questo proposito, proprio sul Gazzettino, un medico si è lamentato verso questi idioti (così li ha chiamati) che poi è costretto ad assistere all'ospedale, così come deve fare per coloro che osservano le leggi.
Arnaldo De Porti


Caro lettore,
sono d'accordo con lei sul fatto che in circolazione ci siano ancora numerosi idioti che ritengono la mascherina un inutile orpello o lo considerano un eccentrico elemento d'abbigliamento da indossare sotto il collo. Non lo abbiamo mai nascosto e continueremo a denunciare i comportamenti non rispettosi delle regole. Ciò detto se qualche mese fa mi avessero detto che la stragrande maggioranza degli italiani avrebbe accettato divieti come quelli (giustamente) imposti per contrastare il coronavirus o che si sarebbe convinta a circolare con la mascherina, avrei avuto più di qualche perplessità. Non per sfiducia nei miei concittadini, ma perché l'individualismo e una certa indisciplina fanno parte del nostro costume nazionale. Magari più in alcune regioni che in altre, ma nel complesso tutti noi italiani siamo un po' così: creativi, abituati a decidere di testa nostra e a nutrire una certa diffidenza nei confronti dello Stato e delle autorità costituite.
Di fronte alla pandemia invece la grande maggioranza si è attenuta alle regole, ha rispettato i divieti, ha fatto proprie le prescrizioni delle autorità. Anche quando le decisioni o le rassicurazioni («Ci saranno mascherine per tutti a 0,50 euro!») erano tutt'altro che chiare, credibili o esenti da critiche. Dopodiché, lo sappiamo, la madre dei cretini è sempre incinta e, a quanto pare, non teme neppure il coronavirus. Ma non autoflagelliamoci sempre. Tanti di noi hanno fatto ciò che dovevano e ciò che ci era stato richiesto. Perché non riconoscerlo?
Ultimo aggiornamento: 14:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci