Gentile Direttore,
sono titolare di un bar-tabacchi alla periferia di Bassano del Grappa e non capisco per quale motivo le misure anti-movida decise con l'ultimo Dpcm debbano essere applicate in modo uguale in tutto il territorio: sembra che la movida sia presente allo stesso modo tra i navigli di Milano quanto nei bar dei piccoli centri. L'applicazione rigidamente omogenea delle misure restrittive finisce per far crescere il senso di frustrazione in chi ha sempre rispettato regole, cautele e protocolli. Credo che, in tutti i Comuni d'Italia, le forze dell'ordine conoscono benissimo il territorio in cui operano. Potrebbe allora essere sufficiente adottare misure meno penalizzanti di quelle attualmente in vigore, controbilanciandole con più stretti controlli, anche mirati laddove serve. Proprio mentre scrivo peraltro, giunge la notizia di come la Provincia autonoma di Bolzano abbia provveduto per il proprio territorio, ammorbidendo per le attività economiche altoatesine i limiti delle restrizioni introdotte dal Governo: E ciò, proprio in ragione dei necessari «adattamenti alla realtà locale» Le chiedo: alla luce di tutto questo, non le sembra ancor più giustificato il mio senso di frustrazione?
Lucio Andolfatto
Caro lettore già nel primo blocco totale, quello di marzo, si è commesso l'errore di fermare tutto e tutti, senza tener conto del diverso andamento del contagio e dei malati nei diversi territori.