Com'è difficile liberarsi dalle tossine che Grillo e il grillismo hanno immesso nella nostra società

Mercoledì 21 Giugno 2023

Caro direttore,
Beppe Grillo è la macchietta di se stesso. Il comico è tornato sul palcoscenico della politica sabato scorso pensando di poter ancora imbonire gli italiani, dopo che il Movimento 5 stelle è giunto al potere e le uniche due cose che ha saputo fare sono state quella di imbullonare alle poltrone quisque de populo e mediocri personaggi e di indebitare le casse pubbliche con elargizioni e bonus senza soluzione di continuità. Una presunzione che dovrebbe suggerire a chi gli è vicino , soprattutto per evitare che temi delicati come la guerra in Ucraina e la lotta alla crisi economica diventino discorsi da avanspettacolo. Oggi i grillini non sono più un'onda lunga, ma una risacca che seduce solo chi vive la politica con il torcicollo.

Antonio Cascone
Padova


Caro lettore,
temo che aver sottovalutato Beppe Grillo, averlo trattato con eccessiva condiscendenza o considerandolo soprattutto come un fenomeno mediatico, sia già stato un grave errore in passato. Eviterei di ripeterlo. Certamente Grillo, dal punto di vista degli altri partiti, non rappresenta più oggi una grave minaccia. Né politica né elettorale. L'onda lunga dei suoi "vaffa" si è ormai spenta e anche il ruolo di fondatore del Movimento 5 Stelle che ancora conserva (e chi gli garantisce comunque un contributo da parte di M5S di 350 mila euro l'anno) è poco più che rappresentativo. Il suo movimento ha smaltito strada facendo i bollori rivoluzionari: si è ormai istituzionalizzato e accasato nei palazzi del potere, di governo o di opposizione poco importa. Tuttavia non liquiderei il fondatore di M5s come la macchietta di se stesso o come un semplice imbonitore. Purtroppo Grillo nella recente storia italiana ha rappresentato qualcosa di più. E, in una certa misura, lo rappresenta ancora. Perché il grillismo non si è configurato e affermato nel nostro paese solo come un fenomeno politico, ma anche sociale e culturale. L'ex comico genovese, sfruttando il legittimo malcontento di fasce della popolazione, ha fatto diventare i cinquestelle il primo partito, ma ha anche immesso nella società tossine di cui facciamo e faremo fatica a liberarci. L'esasperato qualunquismo anti-sistema, il negazionismo anti-scientifico, il populismo dell' "uno vale uno" e il falso mito della decrescita felice con cui Grillo ha riempito le piazze e poi costruito il successo elettorale dei Cinquestelle, hanno lasciato molti segni negativi nella vita del paese. Le parole rivolte dall'ex comico, qualche giorno fa, ai militanti pentastellati, invitati a mettersi il "passamontagna" e a creare le "brigate di cittadinanza" sono figlie di quella stessa spregiudicata cultura politica e di quello stesso estremismo parolaio. Stiamo attenti a derubricarle come semplici battute.
 

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