L'università può fare a meno di una docente che predica la pace in Ucraina ma rimpiange un'assassina mai pentita

Sabato 9 Marzo 2024

Caro direttore,
l'elogio della brigatista Barbara Balzerani da parte di una professoressa universitaria lascia senza parole. Se analoga cosa fosse successa nel campo della destra le polemiche sarebbero piovute da tutte le parti e il protagonista di turno sarebbe stato costretto a dimettersi. Un insegnante non può celebrare una delle maggiori esponenti delle Br: è inaccettabile.

Gabriele Salini


Caro lettore,
normalmente cerco di essere pacato ed equilibrato nelle mie risposte e mi sforzo sempre di comprendere le ragioni dell'altro, per quanto siano lontane dalle mie.

Ma in questo caso non ci sono distinguo o giustificazioni che tengano: una professoressa universitaria che saluta la scomparsa di una brigatista assassina e mai pentita con un post vergognoso come quello scritto della professoressa Di Cesare ("La tua rivoluzione è stata anche la mia. Con malinconia un addio alla compagna Luna", dove Luna era non casualmente il nome di battaglia usato dalla terrorista) semplicemente andrebbe allontanata dall'università e messa a riposo. Potrebbe (e dovrebbe) utilizzare il suo tempo per riflettere meglio sui tragici errori e gli immensi dolori che ha prodotto quella presunta, fallimentare rivoluzione della quale ancora oggi lei prova così tanta nostalgia. Paradossalmente la professoressa Di Cesare è anche la stessa che negli ultimi mesi è andata spesso in televisione, soprattutto su La7, presentandosi come "pacifista" e contestando l'invio degli armi all'Ucraina in base al principio che la guerra genera solo altra guerra. Una singolare e ipocrita visione quella della professoressa: predica la pace (a spese degli ucraini) ma prova malinconia per chi praticava la lotta armata e si è reso responsabile della morte di centinaia di innocenti. Di una cattiva maestra come lei penso che l'università italiana possa tranquillamente fare a meno.

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