L'alluvione in Romagna, il ruolo di Commissario e quello dell'esercito: le risposte ai dubbi di un lettore

Mercoledì 31 Maggio 2023

Caro Direttore.
è in grado dissipare due mie perplessità in merito a quanto avvenuto nella regione romagnola ?
1.a - L'incarico di Commissario post evento, giusto assegnarlo al Presidente della regione, conoscitore della sua terra ma, tale Presidente non lo è da ieri se non da anni, come mai ha trascurato le difese precauzionali del suo territorio?
2.a - Sarebbe stato opportuno, in tali frangenti, l'intervento dell'esercito coi vecchi M 113 capaci di guadare strade d'acqua, inerpicarsi per mulattiere verso le frazioni isolate onde portare soccorsi, per non parlare degli alpini nonchè dei nostri lagunari truppe anfibie coi loro mezzi, appunto anfibi, sarebbero stati idonei al caso. Ci voleva il generale Figliuolo?

Aldo Battistuzzo
Mirano (Ve)


Caro lettore,
non so se sono in grado di dissipare le sue perplessità, posso provarci. Partiamo dalla dibattuta questione del Commissario. Ci sono state molte polemiche sull'alluvione che ha devastato intere zone dell' Emilia Romagna e su ciò che poteva essere fatto per evitare conseguenze così gravi e tragiche. Non sono un tecnico, ma credo che su questo punto abbia ragione un uomo esperto e non sospettabile di simpatie per il centro sinistra come Guido Bertolaso, quando afferma che «nessuno poteva prevedere un disastro di questa entità: la natura in questo caso si è scatenata con straordinaria violenza». Molto probabilmente la presenza di un maggior numero di bacini di laminazione e di argini di nuova realizzazione, avrebbe meglio difeso le aree più colpite dalle piogge intense e delle inondazioni, mitigandone gli effetti. Ma non ci sono dubbi che la Romagna sia stata investita da un'ondata di maltempo dalle caratteristiche del tutto eccezionali. Sottolineo questo perchè credo che gli ostacoli che incontra la nomina a Commissario per il post alluvione di Vittorio Bonaccini, siano soprattutto di altro tipo. La politica di difesa del territorio da parte della regione Emilia Romagna non è certamente esente da critiche. Tuttavia ciò che rende complicata la sua nomina è soprattutto il suo forte profilo politico: Bonaccini è un bravo amministratore, ma a differenza per esempio di altri suoi colleghi come Zaia e Fedriga, non è "solo" il presidente di una regione è anche il presidente del maggior partito di opposizione e un probabile candidato alle prossime elezioni europee. Questo rende un po' difficile per il governo di centro-destra assegnargli un ruolo così strategico e così fiduciario come quello della ricostruzione della Romagna. Incarico che richiederebbe un profilo assai più tecnico.
Per ciò che riguarda invece la presenza dell'esercito nelle zone alluvionate, non so quanto gli M113 sarebbero stati utili. Ma anche senza scomodare l'ottimo generale Figliuolo, le nostre forze armate sono intervenute in Romagna con elicotteri, battelli e numerosi mezzi del Genio per aiutare la popolazione, ripristinare argini e riaprire vie di comunicazione. E in alcune aree sono stati anche impiegati militari di reparti d'eccellenza come il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti e il 9° Reggimento d'Assalto "Col Moschin".
 

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