Priverno, l'azienda di confezioni si riconverte e inizia a produrre mascherine

Venerdì 3 Aprile 2020 di Sandro Paglia
Priverno, l'azienda di confezioni si riconverte e inizia a produrre mascherine
È una lotta senza quartiere al famigerato Coronavirus e la città, rispondendo alla chiamata che arriva da ogni dove, non vuole essere da meno nel dare il suo contributo al fine di ovviare ai problemi collegati alla mancanza delle mascherine nel Lazio e in Italia.

La Gemir confezioni facon sas, che ha la sede del suo attrezzatissimo laboratorio nella centrale via della Grotta, vuole dare un segnale subito mettendo mano alla riconversione dell'azienda locale che fino a qualche mese fa produceva, per i grossisti, confezioni di qualità come giacche, cappotti ed altro.

«Con la riconversione in atto, ci stiamo già impegnando per una commessa di mascherine per il Comune di Priverno dice uno dei soci, Maurizio Colandrea, coniuge dell'amministratrice Maria Marconi ma attendiamo anche l'input del Prefetto di Latina cui abbiamo rivolto la dovuta domanda per consentirci di andare avanti con il progetto nell'emergenza del Coronavirus, anche perché la richiesta di mascherine è notevole, dopodiché saremo attivi anche per l'eventuale acquisto dei nuovi macchinari necessari».

L'azienda di confezioni: «Nasce a livello familiare nel lontano 1984, quando appunto c'è stato il boom della richiesta di capi di abbigliamento Facon da parte dei grossisti italiani, che poi li rivendevano al dettaglio ai negozianti della capitale, della regione e non solo. Ora aggiunge Colandrea con una punta di amarezza con l'emergenza mi è rimasta in giacenza una notevole quantità di capi di abbigliamento che per la chiusura dei negozi i grossisti non hanno più acquistato o prelevato dalla nostra azienda».

Da qui dunque l'intuizione della Gemir di riconvertire l'attività, grazie anche al decreto legge Cura Italia approvato dal Governo, attraverso altri cicli di produzione, quali appunto la produzione di mascherine che urgono e che sono molto richieste anche dalla popolazione. «Così daremo modo alle nostre dipendenti di tornare al lavoro - conservando così il posto anche nel momento dell'emergenza - con tutti i crismi della legalità e imposizioni governative».

Sono tra 8 e 20, a seconda dei cicli di lavorazione, le dipendenti dell'azienda. Il sindaco di Priverno, Anna Maria Bilancia, ha accolto con favore l'idea della riconversione della Gemir e si è detta in sintonia con la riapertura del laboratorio quanto prima «tanto è vero che siamo pronti a richiedere una fornitura che ci consentirà di assegnare nuove mascherine a tutti dipendenti comunali e dei servizi socio-assistenziali, mi corre però l'obbligo di segnalare che abbiamo anche ottenuto dalla Regione duemila mascherine monouso, già consegnate a tutti gli esercizi commerciali di Priverno affinché rispettino e facciano rispettare l'ordinanza sindacale che prevede di farle indossare a dipendenti e clienti sprovvisti».
 
Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA