Era già successo. Un treno ad alta velocità deragliato sulla Milano-Bologna. Il precedente risale a 23 anni fa; al 12 gennaio del 1997, una domenica. Alle 13.26 il Pendolino ETR 460 numero 29 (si chiamava «Botticelli») sviò a Piacenza e provocò otto morti e 36 feriti. Motivazione: l'eccessiva velocità del treno in curva. Va anche precisato che la linea non era strutturalmente quella dell'incidente di oggi: nel '97, si trattava della linea «storica»; oggi, della linea dell'alta velocità.
In particolare, nel 1997, il treno era l'Eurostar 9415. Partito alle 12.55 da Milano Centrale, era diretto a Roma Termini. Trasportava 167 passeggeri: tra i quali anche il senatore a vita Francesco Cossiga, rimasto illeso. Come detto, alle 13.26, mentre l'Eurostar imboccava la curva all'ingresso della stazione di Piacenza, a circa 400 metri dal fabbricato, la motrice di testa si ribaltò, colpì alcuni pali della linea aerea e si spezzò in due. Sei carrozze furono trascinate e soltanto le ultime due rimasero sul binario. A perdere la vita furono i due macchinisti, due hostess, due viaggiatrici e altrettanti agenti della Polfer.
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L'incidente fu attribuito poi alla eccessiva velocità del treno: il tracciato tachigrafico dell'ETR 460 mostrava infatti che il treno al momento dello svio viaggiava a 160 km/h, vale a dire a una velocità 55 km/h più alta rispetto al limite consentito nel tratto.
Nel 2001 i dirigenti delle Fs finiti sotto processo con l'imputazione di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro ferroviario colposo furono assolti per non aver commesso il fatto.
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