«Il killer di Rovereto? Fisico spettacolare, poteva andare alle Olimpiadi»: bufera sulla frase della procuratrice

L'uomo che ha ucciso Iris Setti aveva altre denunce. Il Csm indagherà sull'operato della Procura

Venerdì 11 Agosto 2023 di Mauro Evangelisti
«Il killer di Rovereto? Fisico spettacolare, poteva andare alle Olimpiadi»: bufera sulla frase della procuratrice

Sabato scorso un uomo di origini nigeriane ha ucciso una donna di 61 anni, a Rovereto. Già in passato aveva avuto guai con la legge, aveva danneggiato delle auto e minacciato i familiari. In molti si sono chiesti: perché era ancora in libertà nonostante fosse pericoloso? In una intervista il magistrato, Viviana Del Tedesco, aveva fatto un articolato ragionamento per spiegare come non vi fossero, prima del delitto, i presupposti per rinchiuderlo in carcere, ma aveva anche pronunciato una frase che ha scatenato le polemiche.

Aveva detto: «Quell'uomo aveva un fisico spettacolare, poteva andare alle Olimpiadi». Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha condiviso il video del nigeriano che un anno fa, ubriaco, ha aggredito un ciclista e reagito dopo l'intervento dei carabinieri. «Perché era ancora in libertà?» ha chiesto Salvini, che si era detto anche stupito dalle frasi del magistrato.

Iris Setti, chi era la donna aggredita e uccisa da un senza tetto in un parco a Rovereto: stava andando a casa della madre

La frase incriminata

Ora il Csm indagherà sull'operato della Procura. L'avvocata Claudia Eccher, componente laica (Lega), chiederà al Comitato di presidenza l'apertura di due pratiche che riguardano due differenti casi di femminicidio nella zona di Rovereto, in provincia di Trento, «per capire come sono state condotte le indagini e come sono stati trattati i fascicoli». Il primo riguardo un delitto precedente a quello commesso dal nigeriano: la vittima si chiamava Mara Fait, 63 anni, e il Csm dovrà valutare se ci sono state carenze nella mancata applicazione delle norme sul codice rosso. La seconda è legata proprio alla intervista rilasciata a La Verità dalla pm, procuratore capo facente funzioni, Viviana Del Tedesco,  e a quelle frasi sul nigeriano. Oltre al passaggio sfortunato sul fisico dell'uomo, la pm aveva anche sottolineato come fosse sempre stato puntuale ed esemplare nel rispettare l'obbligo di firma a cui era sottoposto.

L'omicidio di Iris

Ma cosa è successo sabato 5 agosto a Rovereto? Iris Setti aveva 61 anni ed è stata uccisa da Nweke Chukwuka, 37, che ha anche tentato di violentarla. Tutto è successo di sera, nel parco Nikolajewka. Tutti a Rovereto conoscevano i precedenti dell'uomo. Iris Setti stava andando a casa della madre, molto anziana, quando - si vede dalle immagini di una telecamera di sorveglianza - è stata aggredita, spogliata, bloccata a terra, colpita ripetutamente con inaudita ferocia. A Iris Setti l'uomo, poi catturato dai carabinieri, ha anche sfilato un anello. Della vittima a Rovereto  ricordano il legame con l'anziana madre, tanto che aveva deciso di andare in pensione - aveva lavorato come segretaria della direzione di un istituto bancario - per trascorrere più tempo con lei e assisterla. Non era sposata, non aveva figli e spesso condivideva sui social le foto dei suoi due gatti.

Già denunciato

Ma perché Chukwuka, che oltre all'episodio dell'estate 2022, era stato protagonista di altre vicende - si era denudato davanti a un supermercato e aveva minacciato anche dei suoi familiari - non era stato espulso? Perché era in libertà? Secondo il magistrato non c'erano i presupposti per provvedimenti di quel tipo. Già era sottoposto all'obbligo di firma. Chukwuka, che fino a sette mesi fa era ospitato dalle sorelle ma che a volte dormiva alla Caritas, era arrivato in Italia nel 2008 e non poteva essere rimpatriato perché formalmente la sua posizione è regolare: in attesa dell'esito del ricorso contro il rigetto della richiesta di permesso di soggorno, il giudice aveva deciso la sospensiva. Parlando con il Foglio la pm Del Tedesco sostiene: «Il problema non è inasprire le regole punitive, mentre l'Italia è in infrazione per il sovraffollamento delle carceri, ma semmai valutare delle norme per la presa in carico dei soggetti fragili».

La famiglia dell'uomo: «Ci picchiava»

Antonia e Linda, sorelle di Chukwuka, hanno raccontato ai quotidiani locali: «Anche noi avevamo paura. Abbiamo fatto ogni cosa che era in nostro potere per aiutare nostro fratello, per fare sì che non potesse fare male a nessuno. Abbiamo chiamato i carabinieri, abbiamo chiamato i servizi sociali. Volevamo che lo fermassero. Lui non stava bene da anni. Temevamo anche noi per le nostre vite. Ci picchiava». Due settimane fa l'uomo è andato a casa di una delle sorelle, di fronte al suo rifiuto di aprire, ha spaccato tutto ciò che c'era sul pianerottolo. «Avevamo chiesto per lui un trattamento sanitario obbligatorio, ma nessuno ci ha ascoltato».

A proposito dell'obbligo di firma di Chukwuka, nell'intervista a La Verità, la pm Del Tedesco aveva dichiarato: «Era puntuale e collaborativo,  se gli studenti di oggi fossero così puntuali saremmo a cavallo. Una persona assolutamente corretta». Ancora: «I problemi di droga? Bisogna vedere, non c'è niente di certo. Era una persona che aveva perso lavoro e famiglia, penso che quelli fossero i suoi problemi. Se l'avessi messo dentro allora sì mi avrebbero accusata di abuso d'ufficio. Ora vengono fuori eccessi di ira con i familiari. L'anno scoso c'erano stati con la moglie che non le aveva lasciato vedere i figli, ma agli atti non ci sono questi episodi».

Ultimo aggiornamento: 14:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA