Terremoto oggi Campi Flegrei, la terra trema ancora. Dal “supervulcano” al bradisismo, cosa succede? Scossa 2.2, avvertita dalla popolazione

Nell’area flegrea è presente il vulcano sotterraneo più grande d'Europa. E negli ultimi anni sembra essersi svegliato

Domenica 24 Settembre 2023
Terremoto nei Campi Flegrei, nuova scossa avvertita dalla popolazione. Il “supervulcano” e il bradisismo, cosa succede?

Terremoto oggi nei Campi Flegrei, la vasta area situata nel golfo di Pozzuoli in provincia di Napoli. La terra ha tremato alle 13.53 con una magnitudo, secondo l'Ingv, di 2.2, nettamente inferiore al terremoto di magnitudo 3.0 di due giorni fa. La scossa è stata comunque avvertita dalla popolazione. Non si segnalano danni. La zona è interessata da tempo da uno sciame collegato al fenomeno del bradisismo.

Quello dei Campi Flegrei è inoltre il vulcano sotterraneo più grande d'Europa e negli ultimi anni sembra essersi svegliato.

 

Cosa sta succedendo?

A causare il sollevamento del suolo e la sismicità nell'area dei Campi Flegrei è la forte risalita di gas e un aumento della pressione nelle acque che si trovano in profondità, nel sottosuolo: non vi sono evidenze di rialita di magma verso la superficie, «la probabilità di una eruzione vulcanica è relativamente bassa». A dirlo sono gli aggiornamenti pubblicati sul sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, firmati da Mauro Di Vito, Francesca Bianco e Carlo Doglioni. Da millenni l'area dei Campi Flegrei è caratterizzata da un'intensa attività sismica e a testimoniarlo sono i tanti periodi di sismicità e sollevamenti del territorio, come nel 1969-72, nel 82-84 e ora con una nuova fase iniziata nel 2005 che ha portato a un sollevamento graduale del terreno di 113 centimetri e di attività sismica con eventi di rilievo come quello del 7 settembre 2023, con una Magnitudo durata (Md) pari a 3.8. «Gli ultimi sciami sismici, incluso quello del 7 settembre 2023 - spiegano i ricercatori - dimostrano come il fenomeno non mostri cambiamenti sostanziali, seppure avvenga con pulsazioni che si ripetono nel tempo. La causa del sollevamento del suolo e quindi della sismicità può essere dovuta a una forte risalita di gas e una maggiore pressurizzazione del sistema idrotermale profondo».

 

La risalita di gas

Una quantità di gas in risalita definita ragguardevole e che solo nell'area di Solfatare-Pisciarelli registra una media 3.000 tonnellate di CO2 al giorno. L'intera area è soggetta da anni a un continuo monitoraggio attraverso varie tipologie di strumenti e nessuno dei dati - tra sismici, geochimici, deformazioni del suolo, variazioni termiche superficiali e in pozzo, variazioni gravimetriche - fornisce indicazioni su una possibile rialita di magma verso la superficie. Proprio per questo, affermano gli autori, «attualmente la probabilità di una eruzione vulcanica è relativamente bassa». «Tuttavia - ricordano i ricercatori - il vulcano ha la sua inarrestabile naturale evoluzione e, prima o poi, tornerà a eruttare. L'attenzione dell'Ingv-Osservatorio Vesuviano è massima nella raccolta, studio e interpretazione dei dati e ogni variazione viene e sarà sempre discussa e comunicata tempestivamente agli organi di Protezione Civile nei suoi vari livelli».

 

Il bradisismo 

L’area flegrea è soggetta a lenta deformazione del suolo nota con il nome di bradisismo (letteralmente movimento lento del suolo) che avviene con modalità diverse nel tempo, portando sia al sollevamento che alla subsidenza dell'area interessata. Il fenomeno è ben noto anche in altre caldere vulcaniche nel mondo con il nome di risorgenza calderica. Nei due anni e mezzo intercorsi dall'estate del 1982 fino a tutto il 1984 si ebbe un sollevamento dell'area del porto di Pozzuoli di circa 185 cm che, unito al sollevamento di circa 170 cm del 1970-72, portò ad un sollevamento totale di circa 3.55 m.

 

Supervulcano sempre attivo

Quello dei Campi Flegrei è "il vulcano "sotterraneo" più grande d'Europa e negli ultimi anni sembra essersi "svegliato", come testimoniano i numerosi terremoti registrati nella zona, ultimo quello del 7 settembre. Ma potrebbe davvero avvenire un'eruzione? E conseguenze avrebbe per le città della zona? Ivan Sunyé Puchol, ricercatore di geologia e vulcanologia presso La Sapienza di Roma non ha dubbi: «È un vulcano attivo e dunque prima o poi è certo che ci sarà un'eruzione» afferma «Tuttavia non sappiamo quando, né in quali modalità potrebbe manifestarsi».

 

Cosa fare in caso di eruzione

Che alternative ci sono a questo scenario da brividi? Mastrolorenzo indica quella che ritiene la via maestra: «Bisogna abbandonare l'approccio probabilistico del piano di evacuazione e adottare quello deterministico, in pratica dobbiamo metterci in condizione di elaborare un piano che preveda l'allontanamento della popolazione anche durante una fase eruttiva già iniziata. È questo infatti lo scenario più probabile, ed è già accaduto nel caso del Pinatubo nelle Filippine o del Merapi in Indonesia. Dobbiamo essere in grado di salvare la popolazione anche in caso di eruzione, attraverso vie di fuga radiali e non tangenziali, ma questo tipo di scenario non è contemplato dagli attuali piani. Insomma, anche se l'eruzione ci coglie di sorpresa dovremmo poter sapere cosa fare e come aiutare la gente, ma tutto questo oggi semplicemente non è stato previsto».

Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 01:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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