Sanità, ok al nuovo contratto: aumento mensile di 90 euro per oltre 540.000 dipendenti

Venerdì 13 Agosto 2021 di Michele Di Branco
Sanità, ok al nuovo contratto: aumento degli stipendi di 90 euro

Un miliardo di euro per rinnovare il contratto a 545 mila lavoratori. Sul piatto un aumento degli stipendi del 4,38%, con un ritocco medio in busta paga di 90 euro al mese. Governo pronto a firmare il nuovo accordo con il personale non dirigenziale del settore Sanità. Il tavolo delle trattative si è insediato all’Aran (che rappresenta la Pa) una settimana fa e, dopo la pausa estiva, è previsto un incontro con i sindacati in vista della chiusura del negoziato, prevista entro la fine di settembre. Dossier chiuso quindi. La bozza del nuovo Atto d’Indirizzo per il rinnovo del contratto, che coprirà il triennio 2019-2021, prevede a regime un miliardo e 15 milioni a partire da quest’anno, mentre per gli arretrati del 2019 e 2020 sono stati messi sul piatto, rispettivamente, 301 e 466 milioni per un totale di 767. 

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Le competenze

Fonti alle prese con il dossier spiegano che l’aspetto economico è solo una parte di un accordo molto più articolato che prevede, tra l’altro, un intervento sulla classificazione del personale. Il contratto è destinato a riscrivere l’architettura degli incarichi prevedendo una struttura piramidale, con individuazione di un livello di incarichi più elevato da destinare alle posizioni che richiedano un’alta specializzazione. 

Nei piani del governo c’è anche la volontà di premiare le professionalità più meritevoli «valorizzando maggiormente – si legge nell’Atto di indirizzo – le competenze sviluppate all’interno del servizio sanitario e rendendo il sistema di progressione maggiormente inclusivo nei confronti del personale con un’adeguata valutazione di performance individuale».

E ancora, il contratto dovrà proseguire nel percorso, già iniziato nella scorsa tornata contrattuale, per il superamento degli “eccessivi tecnicismi gestionali che continuano, in parte, a caratterizzare l’attuale sistema di costituzione e utilizzo dei fondi per il salario accessorio, valutando anche la possibilità di perseguire logiche perequative con riferimento alle nuove risorse”.

 

In questa logica verranno riconsiderate, nell’ambito delle risorse disponibili, le singole indennità attualmente previste, razionalizzando e ricollocando le singole voci di spesa all’interno di un quadro sistemico che facendo riferimento all’intensità di cure, alla professione e al modello organizzativo, «comporti elementi di sensibile semplificazione finalizzata a una applicazione certa, univoca e con minori elementi interpretativi possibili».

Le tappe

Nei progetti, il nuovo contratto dovrà inoltre puntualizzare modalità e limiti nell’applicazione dell’istituto delle prestazioni aggiuntive del personale. Infine, il contratto dovrà garantire, spiega l’Atto di indirizzo – «l’allineamento retributivo, rispetto al restante personale, dei valori stipendiali del personale di cui all’apposita sezione contrattuale “Ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria”, mantenendo l’attuale assetto professionale e di finanziamento, in coerenza con le vigenti disposizioni normative». Oltre alla questione Sanità, a fine estate il governo dovrà risolvere anche la questione relativa al contratto del comparto Sicurezza. Il 7 luglio scorso l’apertura del confronto con i sindacati e i Cocer ha portato allo scioglimento del nodo relativo alle risorse. In questo caso, lo stanziamento, dal 2021, ammonta complessivamente a circa 1 miliardo e 132 milioni.

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Ultimo aggiornamento: 17:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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