Gregoretti, Salvini: «Sfido Conte in tribunale». Ma stavolta è tentato di far votare no al processo

Mercoledì 22 Gennaio 2020 di Mario Ajello
Gregoretti, Salvini: «Sfido Conte in tribunale». Ma stavolta è tentato di far votare no al processo
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dal nostro inviato

BOLOGNA L'ultima sorpresa, in questa commedia delle parti, mal recitata da Salvini e ancora peggio condotta dal Pd, è che nel voto in aula del 17 febbraio la Lega potrebbe ribaltare la posizione appena assunta: dal sì al no al processo a Salvini. Riallineandosi, oltre che a Forza Italia, a Fratelli d'Italia la cui linea è che un ministro non ci si processa per aver svolto secondo la volontà degli italiani il suo compito di difendere il Paese.
E comunque, sull'aula a febbraio - queste le indiscrezioni provenienti dal Carroccio - non c'è nulla di deciso, ma lì la Lega potrebbe dirsi contraria all'autorizzazione a procedere, anche perché il parere non è vincolante. Il sentimento di Salvini, la sua disposizione d'animo e la sua strategia politica sono però quelle di chi si sente già un processato. E non gli dispiace affatto questa condizione. «Voglio che un giudice mi dica, e dica a tutti gli italiani, se è una medaglia o un crimine fermare gli immigrati clandestini», questa la linea dell'ex ministro. Che da imputato chiama a raccolta tutti in vista del processone: «Spero in una difesa collettiva, con 500 o mille avocati che si mettono a disposizione. Sono sicuro che li troveremo». «Io credo che nessuno condannerà Salvini per una cosa del genere», osserva a dire il vero Matteo Renzi: «La mia opinione da non addetto ai lavori è che sia difficile sostenere che ci sia stato il reato di sequestro». Eppure, ha confidato ieri a qualcuno dei suoi: «Se non è questa volta sulla Gregoretti, troveranno altri modi e altri momenti per mettermi alla sbarra. Tanto vale affrontare subito la prova. E vediamo chi vince».

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In terra emiliana, dove si trovava anche ieri, Salvini cita spesso Giovannino Guareschi: «Lui si fece 409 giorni di carcere nel 1954 per difendere la propria libertà e quella del nostro Paese. Io me ne posso fare anche di più, per una giusta causa». Guareschi non chiese la grazia dopo la condanna. Salvini, se dovesse essere ritenuto colpevole, farà altrettanto. E nel frattempo costruisce sapientemente il suo format da perseguitato politico. Nel quale rientra - anche se i Radicali parlano di appropriazione indebita - lo sciopero della fame. «Oggi niente vino e niente cibo, solo thé, ginseng, magnesio e vitamine. E neanche le sardine voglio mangiare. Un po' di digiuno non mi fa male, così dimagrisco», ha ripetuto ieri per tutto il giorno sui social. Anche attirandosi sfottò del tipo: «Ho deciso di aderire al digiuno per Salvini tra un pasto e l'altro». Intanto hanno aderito in 4.500 allo sciopero della fame lanciato dal sito leghista. Chi decide di digiunare contro la galera per Salvini, anche se lui in galera dice di volerci andare per far vincere la libertà (che pasticcio), può scegliere il giorno e la dieta: camomilla o tisana?

FESTIVAL
Il processone che ci sarà, ammesso che con voto palese il Senato lo autorizzerà, Salvini lo vuole trasformare in un festival delle libertà a cui tutti sono invitati a partecipare. Anche Conte, il quale ha detto: «Sulla Gregoretti, Salvini ha fatto da solo». «La venga a ripetere davanti a un giudice questa balla, sia lui sia Di Maio li voglio far convocare come testimoni. Così ci divertiremo».
E se poi però la linea scelta dal Carroccio sarà quella del niente processo? La situazione è ancora fluida. Ogni sorpresa e qualsiasi acrobazia è possibile. I rosso-gialli nel voto si accoderanno ai leghisti nel caso di sì al processo o diserteranno lo scrutinio come hanno appena fatto, non facendo una gran figura?
Da qui al D-Day del 17 febbraio potrà accadere perfino che non ci sarà più il governo in caso di tracollo in Emilia.
Quanto all'esito della partita a Palazzo Madama, si vedrà una maggioranza schiacciante per il sì al processo a Salvini (se la Lega confermerà il sì), sennò il voto sarà sul filo visto che ogni settimana qualche grillino lascia il gruppo e i numeri rosso-gialli diventano sempre più risicati.

Ultimo aggiornamento: 16:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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