LA CROSS TRADING Se martedì era già uscito fuori il nome del neo presidente Fifa Gianni Infantino, ieri è caduta la prima testa: si è dimesso l'uruguayano Juan Pedro Damiani, membro della commissione etica della Fifa. Damiani lavorava per oltre 400 società offshore, di cui sette legate a Eugenio Figueredo, ex vice presidente della Fifa, arrestato a Zurigo a fine maggio. La polizia non ha potuto fare a meno di tornare negli uffici della Uefa a Nyon. Gli agenti svizzeri hanno chiesto tutti i documenti relativi ai contratti per la cessione dei diritti tv della Champions tra il 2006 e il 2009 e dell'Europa league nel 2007. Nel mirino, la società Cross trading, beneficiaria dei diritti tv (con contratti da 111 mila e 28 mila dollari) per l'America latina e ampiamente presente nei «papers». In un comunicato i vertici Uefa si sono limitati a confermare e ad assicurare «di aver fornito alla polizia federale tutti i documenti in suo possesso» e di avere l'intenzione di «cooperare pienamente».
INDIZI SUPPLEMENTARI La procura svizzera ha parlato di «indizi supplementari» che confermerebbero le inchieste in corso.
E mentre le carte di Panama continuano a far tremare mezzo mondo, è arrivata l'offensiva della «concorrenza»: Wikileaks, l'organizzazione di Julien Assange, ha accusato gli Stati Uniti e il miliardario americano George Soros di essere dietro alla scandalo sui paradisi fiscali, rivelato dal Consorzio Internazionale dei giornalisti investigativi, associato all'Occrp (Organised Crime and Corruption Project), a sua volta finanziato da Usaid, l'agenzia americana per lo sviluppo, da organi governativi (come la confederazione elvetica) e dalla Open Society Foundation di Soros. Secondo Wikileaks, «Panama papers» è un attacco a Vladimir Putin e alla Russia, interpretazione che Putin aveva già fatto sua martedì, quando erano usciti i nomi di una serie di suoi collaboratori legati a società offshore.