Panama Papers, i conti segreti del gotha comunista cinese. E spunta il nome di Barbara D'Urso

Giovedì 7 Aprile 2016 di Francesca Pierantozzi
Panama Papers, i conti segreti del gotha comunista cinese. E spunta il nome di Barbara D'Urso
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Da Pechino al football, la mappa degli esili offshore delle fortune planetarie rivelata dai «Panama papers» non conosce confini. Nei files di Mossack Fonseca sono emersi ieri - citati dal Guardian - i nomi dei familiari dei più importanti dirigenti del partito comunista cinese. Avrebbero beneficiato di società offshore il cognato del presidente Xi, il genero di Zhang Gaoli, membro del politburo, la figlia di Li Peng, che guidò la repressione contro i manifestanti di piazza Tiananmen, e la nuora di Liu Yunshan, il capo della propaganda, che sarebbe stata azionista e direttrice di una società registrata nelle Isole Vergini. La ragnatela planetaria di società offshore non risparmia il governo del Calcio.

LA CROSS TRADING  Se martedì era già uscito fuori il nome del neo presidente Fifa Gianni Infantino, ieri è caduta la prima testa: si è dimesso l'uruguayano Juan Pedro Damiani, membro della commissione etica della Fifa. Damiani lavorava per oltre 400 società offshore, di cui sette legate a Eugenio Figueredo, ex vice presidente della Fifa, arrestato a Zurigo a fine maggio. La polizia non ha potuto fare a meno di tornare negli uffici della Uefa a Nyon. Gli agenti svizzeri hanno chiesto tutti i documenti relativi ai contratti per la cessione dei diritti tv della Champions tra il 2006 e il 2009 e dell'Europa league nel 2007. Nel mirino, la società Cross trading, beneficiaria dei diritti tv (con contratti da 111 mila e 28 mila dollari) per l'America latina e ampiamente presente nei «papers». In un comunicato i vertici Uefa si sono limitati a confermare e ad assicurare «di aver fornito alla polizia federale tutti i documenti in suo possesso» e di avere l'intenzione di «cooperare pienamente».

INDIZI SUPPLEMENTARI  La procura svizzera ha parlato di «indizi supplementari» che confermerebbero le inchieste in corso.

E mentre le carte di Panama continuano a far tremare mezzo mondo, è arrivata l'offensiva della «concorrenza»: Wikileaks, l'organizzazione di Julien Assange, ha accusato gli Stati Uniti e il miliardario americano George Soros di essere dietro alla scandalo sui paradisi fiscali, rivelato dal Consorzio Internazionale dei giornalisti investigativi, associato all'Occrp (Organised Crime and Corruption Project), a sua volta finanziato da Usaid, l'agenzia americana per lo sviluppo, da organi governativi (come la confederazione elvetica) e dalla Open Society Foundation di Soros. Secondo Wikileaks, «Panama papers» è un attacco a Vladimir Putin e alla Russia, interpretazione che Putin aveva già fatto sua martedì, quando erano usciti i nomi di una serie di suoi collaboratori legati a società offshore.

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 22:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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