Meredith, Amanda ha lasciato l'Italia
I Kercher: ora ricorso, vogliamo verità

Martedì 4 Ottobre 2011
Amanda all'imbarco sul volo per Londra a Fiumicino
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ROMA - Dopo la sentenza di assoluzione per l'omicidio di Meredith Kercher, Amanda Knox ha trascorso la notte in un luogo protetto non meglio precisato a Roma, insieme ai suoi familiari e questa mattina è partita dall'aeroporto di fiumicino per tornare a casa a Seattle, negli Stati Uniti.



La Knox ha ringraziato con una lettera «gli italiani che le sono stati vicini». Raffaele Sollecito, uscito nella notte dal carcere di Terni, è arrivato invece nella villa dove vive il padre, a Bisceglie, a una trentina di chilometri da Bari. La famiglia Kercher invece ribadisce la fiducia nella giustizia ma si chiede chi siano i complici di Guede, l'unico condannato, per concorso in omicidio, nell'omicidio di Meredith.



Amanda stamani all'aeroporto romano di Fiumicino è apparsa molto stanca e provata, e senza un filo di trucco. La giovane americana, con leggings neri, un cardigan grigio e una maglia scura, ha percorso la distanza che separava gli uffici della polizia giudiziaria e la saletta vip senza sorrisi e trasportando un borsone nero a tracolla.



Amanda partita per Seattle. Arrivata all'aeroporto di Fiumicino verso le 9.30 con i genitori, è stata fatta passare attraverso un varco protetto. L'aereo della British Airways con a bordo Amanda e i suoi familiari è decollato dall'aeroporto Leonardo Da Vinci per Londra alle ore 12.05. L'arrivo all'aeroporto Heathrow è previsto tra poco meno di tre ore; da qui - a quanto si è appreso - Amanda proseguirà per Seattle. Già all'alba numerosi cameraman e giornalisti erano già all'aeroporto per attendere la partenza di Amanda. Davanti all'ingresso del terminal 5, quello dedicato ai voli «sensibili» per gli States e per Israele, per ore cronisti e cineoperatori hanno aspettato la partenza della famiglia Knox.



La sentenza. Sollecito e Knox non hanno ucciso Meredith, la studentessa inglese ammazzata il 1° novembre del 2007 a Perugia. La Corte d'assise d'appello di Perugia li ha assolti con la formula più ampia, per non avere commesso il fatto, dall'accusa di omicidio, ordinandone l'immediata scarcerazione. Dopo poco meno di quattro anni passati in carcere, poche ore dopo la sentenza i due ex fidanzati hanno potuto lasciare il carcere.



«Vogliamo la vertà, faremo appello affinché
venga cambiata la decisione - ha detto stamattina Lyle Kercher, il fratello di Meredith -. Nessuna critica alla giustizia italiana, ma la cosa più triste per noi è che ci sia qualcuno fuori che ha commesso questo crimine». Lyle Kercher ha parlato della necessità che la giustizia faccia emergere comunque chi ha concorso con Rudy Guede a uccidere la giovane. «Chi sono le altre persone responsabili?» ha aggiunto il fratello di Meredith. «La famiglia - ha proseguito Lyle Kercher - non ha alcun interesse a vedere in prigione Raffaele e Amanda o chiunque dimostri di non essere colpevole. Rimane comunque l'interrogativo sugli altri responsabili oltre a Rudy».



Per John Kercher, il padre di Meredith, il verdetto del tribunale di Perugia è stato «grottesco». Parlando al Daily Mirror, Kercher ha detto che il proscioglimento in appello «vanifica il processo originale. Siamo tutti sotto shock. Avremmo capito una riduzione di pena, ma liberarli?».



I familiari di Meredith hanno poi sottolineato «di non capire un verdetto rovesciato». Lo hanno fatto con accanto i loro legali di parte civile, gli avvocati Francesco Maresca e Serena Perna. In particolare i congiunti di Mez hanno ricordato che è ora necessario attendere novanta giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza. Per «avere chiaro il motivo della decisione». In particolare sulla giovane americana, i familiari della Kercher hanno spiegato «di non avere alcunché di personale con lei». «A me non interessa - ha detto la madre di Meredith, Arline - se Amanda fa il suo show. Comunque mia figlia non

tornerà a casa». L'avvocato Maresca ha quindi rilevato la «proporzione enorme» nell'atteggiamento dei media. Ha infine sottolineato come la condanna per calunnia nei confronti della Knox sia stata «separata» da tutto il resto.



«Ho piena fiducia nell'onestà intellettuale, ma leggere ogni giorno l'innocenza di Amanda, anche non volendo il pensiero può non essere più genuino», ha detto ancora Maresca, a chi gli chiedeva se i giudici non siano stati influenzati dai media. «Cosa penso della superperizia? - ha detto ancora il legale - Per noi quelli erano solo due elementi, ma ce n'erano molti altri. Pensavamo che tutto il resto fosse più che sufficiente per confermare la sentenza di primo grado - ha aggiunto - Abbiamo un pacchetto di elementi valutato in un modo in un primo grado e in un altro nel secondo».



«Difendo quello che ho letto, la relazione della polizia scientifica che è seria, precisa, puntuale e attendibile, a differenza della perizia». Così il pm Manuela Comodi, dopo la sentenza di ieri. «Giustizia - ha sottolineato Comodi - non è stata fatta. Per me comunque con la perizia non è crollato nulla». A chi le faceva notare che Amanda Knox è ormai partita per gli Stati Uniti, la Comodi si è limitata a dire: «Le auguro buon viaggio».



Raffaele è in Puglia. Sollecito, uscito nella notte dal carcere di Terni, è arrivato poco dopo le 5 di stamattina nella villa dove vive il padre, a Bisceglie, comune a una trentina di chilometri da Bari. Sdraiato sul sedile posteriore dell'auto, nascosto da una coperta, Raffaele non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti che lo attendevano. Poco prima nella villetta erano entrati alcuni parenti: cugini e zii di Raffaele, che lo hanno aspettato all'interno. Da Raffaele sono andati anche alcuni amici che sono poi usciti dalla villetta intorno alle 6, anche loro senza parlare con i giornalisti. Solo uno zio di Raffaele ha riferito che il ragazzo «è molto, molto provato».



«La sentenza ci ha restituito la vita». Sono le prime parole di Francesco Sollecito, il padre di

Raffaele, parlando con i cronisti, uscendo dal residence dove si trova la villa in cui si trova il giovane. Francesco Sollecito, che usciva con l'auto, ha fermato la vettura per parlare con i giornalisti.


Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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