Papa Francesco "educa" i cardinali: toglie casa e stipendio al conservatore Burke (firmatario di un documento di protesta sul Sinodo)

In curia c'è chi teme che questa mossa porterà contraccolpi alla raccolta dell'Obolo di San Pietro

Martedì 28 Novembre 2023 di Franca Giansoldati
Papa Francesco "educa" i cardinali: toglie casa e stipendio al conservatore Burke (firmatario di un documento di protesta sul Sinodo)

La mannaia di Francesco si è abbattuta di nuovo. Dopo il vescovo texano defenestrato dall'oggi al domani perché tollerava sul suo territorio gli ultrà della messa in latino, ora è il turno del porporato simbolo dei conservatori pro-life negli Usa. Che il rigore teologico e canonico del cardinale conservatore Leo Burke non fosse sovrapponibile alla linea di Francesco, certamente più elastica nell'adattare alla pastorale tante situazioni irregolari, dalle coppie gay alla comunione ai politici abortisti, era apparso evidente in tanti frangenti del pontificato.

Nessuno però si sarebbe aspettato questa stretta, né che il Pontefice rompesse ogni argine annunciando ai capi dicastero di curia di essersi definitivamente stufato di essere costretto a controbattere ai continui colpi bassi di certi cardinali e vescovi che lo accusano di distruggere la Chiesa, e persino di essere un bugiardo e un dittatore.

La scorsa settimana alla riunione vaticana, gli astanti seduti attorno al grande tavolo, erano sbigottiti nell'ascoltare l'ordine di procedere amministrativamente a togliere l'appartamento cardinalizio al suo «nemico», ritenuto il capofila dell'opposizione.

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Papa Francesco "educa" i cardinali

Burke, canonista rigoroso e persino pignolo, resta un porporato stimato e con un gran seguito negli influenti ambienti dei conservatori statunitensi. In passato è stato a capo della Segnatura Apostolica e fino a qualche anno fa era anche cappellano dell'Ordine di Marta, poi sostituito quando si è trattato di mettere mano alla riforma della più antica istituzione cavalleresca sospettata di affarismo, scarsa trasparenza e 'mondanità'. 

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Al cardinale non verrà più erogato lo stipendio (che per un cardinale si aggira attorno ai 5-6 mila euro, compreso un ventaglio di benefit), inoltre non avrà più in uso l'appartamento. La notizia era filtrata sulla Bussola Quotidiana ed è stata confermata al Messaggero da due autorevoli fonti vaticane. 

Burke dovrebbe ricevere presto lo sfratto dall'Apsa, a meno che Francesco non cambi idea qualora avvertisse forti contraccolpi alla sua immagine. Alcuni collaboratori gli avrebbero fatto notare che colpire e umiliare in questo modo un cardinale di quel peso potrebbe avere conseguenze negative sulla raccolta dell'Obolo di San Pietro, considerando che in parte è alimentato dalla generosità dei benefattori di stampo conservatore.

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Francesco però è propenso a tirare dritto, egli ritiene Burke “un nemico” tout court. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra sia stata una recente conferenza del porporato in cui, illustrando in modo compiuto gli strappi teologici degli ultimi anni, avrebbe concluso che occorre pregare a lungo per il pontefice perché sembra che Cristo stia mettendo a dura prova la sua Chiesa. A questo però si unisce il documento (siglato da Burke assieme a quattro cardinali) in cui contesta l'impostazione del Sinodo sulla Sinodalità appena concluso, convocato da Francesco per dare in futuro la possibilità di studiare aperture teologiche su diversi fronti caldi, considerati da sempre tabù, dal diaconato femminile alla questione dell'omosessualità, al tema della vita. 

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Le domande teologiche poste da Burke (ma condivise da una ampia fetta del collegio cardinalizio) erano assai semplici: «Santo Padre è possibile che in alcune circostanze un pastore possa benedire unioni tra persone omosessuali, lasciando così intendere che il comportamento omosessuale in quanto tale non sarebbe contrario alla legge di Dio e al cammino della persona verso Dio?» E ancora: «La Chiesa potrebbe in futuro avere la facoltà di conferire l'ordinazione sacerdotale alle donne, contraddicendo così che la riserva esclusiva di questo sacramento ai battezzati di sesso maschile appartenga alla sostanza stessa del Sacramento dell'Ordine, che la Chiesa non può cambiare?» Di fatto la spaccatura dentro la Chiesa è sempre più profonda e certamente il defenestramento anche di Burke non aiuterà a calmare gli animi. 

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Questo episodio servirà come deterrente. Con la minaccia di avere tolti stipendio e casa è difficile che dentro e fuori al Vaticano ci possano ancora essere voci e opinioni contrastanti. L'ala conservatrice pare sia stata messa con le spalle al muro come non era mai accaduto in passato. Nessun Papa, almeno in epoca moderna, aveva mai agito così duramente. 

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«Il cardinale Burke? Rimando a quello che ha da dire lui. Io non ho particolari cose da dire anche perchè oggi parliamo di Cop28». Il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, ha glissato così, nel corso della conferenza stampa dedicata all'imminente viaggio del Papa a Dubai, ad una domanda sulla questione legata al cardinale conservatore Leo Burke nei confronti del quale, secondo quanto ha riportato nei giorni scorsi la Bussola Quotidiana, il Papa avrebbe deciso di intervenire con una misura drastica togliendogli casa e stipendio. «Le pecore dipendono dal coraggio dei pastori che devono proteggerle dal veleno della confusione, dell'errore e della divisione», aveva tuonato il porporato statunitense proseguendo: «Ci viene detto che la Chiesa che professiamo, in comunione con i nostri antenati nella fede fin dai tempi degli Apostoli, di essere una Santa, cattolica e apostolica - deve ora essere definita dalla sinodalità, un termine che non ha storia nella dottrina della Chiesa e per il quale non esiste una definizione ragionevole. Si tratta ovviamente di una costruzione artificiale, più simile a una costruzione umana che alla Chiesa costruita sulla roccia che è Cristo. L'instrumentum laboris della prossima sessione del Sinodo dei vescovi contiene certamente affermazioni che si discostano in modo impressionante e grave dall'insegnamento perenne della Chiesa. Prima di tutto, dobbiamo riaffermare pubblicamente la nostra fede. In questo i vescovi hanno il dovere di confermare i loro fratelli». 

Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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