Testamento Berlusconi, Dell'Utri e quei 30 milioni: «Silvio un amico sino alla fine, non è un premio al silenzio. I soldi potrei darli al Milan»

«Con lui un legame fraterno, immagino che sulle donazioni abbia consultato i familiari»

Venerdì 7 Luglio 2023 di Andrea Bulleri
Testamento Berlusconi, Dell'Utri e quei 30 milioni: «Silvio un amico sino alla fine, non è un premio al silenzio. I soldi potrei darli al Milan»

«Silvio è sempre stato un uomo di enorme generosità. Posso solo immaginare che con questo gesto abbia voluto onorare il senso di un’amicizia lunga tutta una vita». Marcello Dell’Utri, ex senatore e amico di sempre di Berlusconi, è uno dei tre beneficiari delle donazioni milionarie disposte dal Cavaliere. 

Trenta milioni, se l’aspettava? 
«Non ne avevo idea, non mi aspettavo niente perché niente mi doveva.

Stamattina (ieri, ndr), quando ho ricevuto la chiamata del notaio, mi sono messo a piangere. È un gesto che dimostra la grandezza dell’uomo».

Qualcuno già insinua che abbia voluto comprare il suo silenzio.
«Sono i soliti detrattori, seminatori di odio di professione. Non gli do peso, non mi interessa: non ho intenzione di farmi venire un altro tumore per questo». 

Berlusconi la definì un «prigioniero politico». Il lascito potrebbe essere stato un modo per ripagarla degli anni di carcere?
«Non per ripagarmi. Ha voluto onorare il nostro legame. Un gesto che va aldilà della cifra in questione: un atto nobile per dimostrare quanto l’amicizia sia un valore fondamentale nella vita». 

Come definirebbe il vostro rapporto?
«Fraterno-paterno, direi. Ci siamo conosciuti negli anni Sessanta, all’università. E da allora mi è sempre stato vicino. Mi passava gli appunti, mi aiutava con gli esami. È nato tutto così».

Quando vi siete sentiti l’ultima volta?
«Tre giorni prima del suo ultimo ingresso al San Raffaele. Lavorava al riassetto di Forza Italia, mi ha detto: potresti occuparti tu delle candidature per le prossime elezioni, sei bravo a scegliere gli uomini». 

E Marta Fascina? 
«L’ho conosciuta bene, ci siamo sentiti dopo la scomparsa di Berlusconi. L’ho molto ammirata per la vicinanza che ha dimostrato a Silvio: una dedizione totale e sincera. Non poteva essere altrimenti, visto che ha conquistato l’affetto dei figli». 

 

Perché secondo lei ha scelto la formula di una donazione da parte della famiglia?
«Non conosco i dettagli. Immagino che su questo abbia consultato i figli: saranno stati sicuramente d’accordo». 

Ci racconta altri esempi di generosità del Cav?
«Potrei citarne molti. Ma la beneficenza si fa in silenzio, come l’ha sempre fatta lui. Dico solo che non ha mai rifiutato aiuto a chi glielo chiedeva».

Ha già in mente cosa fare con la somma ricevuta?
«Immagino che la darò al Milan, perché ci compri dei buoni giocatori per il prossimo campionato (ride)».

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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