Allerta terrorismo al teatro della Scala: la prima di Verdi in una città blindata

Lunedì 14 Dicembre 2015
Allerta terrorismo al teatro della Scala: la prima di Verdi in una città blindata

La sorpresa principale della Prima della Scala quest'anno è stato l'arrivo del premier Matteo Renzi che, poco prima di entrare in teatro, in prefettura ha visto Giuseppe Sala, il commissario Expo ormai più che probabile candidato alle primarie del centrosinistra a Milano. La paura di attentati ha fatto alzare il livello di guardia con controlli rigidi, metal detector e agenti anche in platea. Ma il messaggio lanciato praticamente da tutti è stato che non ci si può chiudere nella paura.

«Non dobbiamo sottovalutare niente, ma non ci faremo rinchiudere in casa - ha detto il premier - Sarebbe la risposta più sbagliata a ciò che sta avvenendo».

E comunque «la Scala è la Scala e la Prima della Scala ha grande rilievo - ha aggiunto - siamo orgogliosi di essere qui». Anzi «era irrinunciabile esserci».

Il premier, poco dopo le 21, quando la Prima è terminata e tutto era andato per il meglio, ha lasciato il teatro insieme alla moglie e salutando Carla Fracci e il marito, il regista Beppe Menegatti. Dopo un rapido passaggio alla cena di gala Renzi tornerà a Roma

D'accordo con la linea di Renzi il presidente della Regione Roberto Maroni, il ministro Graziano Delrio («non ci chiudiamo e combattiamo la paura con la cultura»). «Ha fatto bene Renzi a venire - ha aggiunto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - anche questa sera arriva da Milano un segnale di fiducia». «Come Parigi - ha detto stamattina agli Ambrogini il sindaco - la città di Milano ama la vita, ama la libertà, ama la fratellanza e ha già risposto con una gioiosa affermazione di vita a ogni paura. Senza cedere un millimetro sulla legalità e sulla sicurezza ha allargato ancora di più il suo cuore a chi vive in pace».

Inevitabile un pensiero agli attentati del 13 novembre in Francia, anche perchè quest'anno in scena alla Scala è andata "Giovanna d'Arco", opera di Verdi sull'eroina cristiana che combatte per la Francia che a Milano mancava da 150 anni. Non un tributo voluto, dato che il titolo era deciso da tempo, ma «c'è comunque anche Dio che fa un pò la regia» ha commentato il sovrintendente Alexander Pereira.

Un pezzo di Francia in sala era comunque presente. Nel palco reale, con Renzi, i ministri, Maroni, Pisapia e il neoprefetto Alessandro Marangoni sedevano l'ambasciatrice di Francia Catherine Colonna e il console a Milano Olivier Brochet. E la vip principale, Patti Smith, era proprio reduce da due giorni a Parigi, dove ieri ha cantato con gli U2. «Bisogna garantire la sicurezza dei cittadini con tutte le misure e le risorse, ma contemporaneamente - ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini - continuare a vivere ed evitare che la paura lo impedisca».

E d'altronde quella della Scala è «la prima più importante del mondo» e dimostra che la centralità di Milano non è finita con Expo, ma anzi continuerà e Milano sarà la città di tendenza dei prossimi anni«. Il primo appuntamento saranno le elezioni. Alla Scala era presente solo uno dei possibili candidati, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, ma a fare notizia oggi sembra essere stato soprattutto l'assente, Giuseppe Sala.

Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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