Milano, Sala pronto a tornare: «Voglio riprendere la mia attività istituzionale»

Martedì 20 Dicembre 2016 di Claudia Guasco
Milano, Sala pronto a tornare: «Voglio riprendere la mia attività istituzionale»
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MILANO Pronto a tornare, con modalità e tempi che ora dovranno seguire alcuni passaggi istituzionali. In ogni caso Giuseppe Sala è deciso a ricomporre al più presto la crisi che si è aperta al Comune di Milano, dopo l'autosospensione da sindaco seguita alla sua iscrizione al registro degli indagato nell'inchiesta Expo per falso materiale e ideologico. "Voglio riprendere rapidamente la mia attività istituzionale", è la sua decisione. 

FATTI CIRCOSCRITTI 
La svolta è arrivata con il vertice di ieri in Procura generale tra Salvatore Scuto, legale di Sala, il Procuratore generale Roberto Alfonso e il sostituto pg Felice Isnardi, che ha avocato a sè le indagini sull'appalto per l'aggiudicazione della Piastra, l'ossatura dell'Esposizione universle, dopo la richiesta di archivizione da parte dei pm. "Abbiamo interloquito in maniera generale, è stato un colloquio molto sereno, ma soprattutto molto proficuo", commenta il difensore. Al sindaco, attraverso il suo legale, premeva conoscere nei dettagli il quadro delle accuse a suo carico e sapere se ci fossero altre ipotesi di reato. Ciò che è emerso lo avrebbe rassicurato: si tratterebbe di un fatto circoscritto e già approfondito dai pm. Che nella richiesta di archiviazione sottolineano: "Nonostante gli sforzi investigativi non si è giunti a provare l'esistenza di accordi collusivi che avrebbero determinato i pubblici ufficiali, in cambio di una illecita remunerazione, a deviare le regole del corretto agire amministrativo per consentire all'appaltatore di garantirsi profitti non dovuti". Restano, certo, quelle "numerose anomalie e irregolarità amministrative, sia nella fase genetica della gara sia in quella esecutiva dei contratti di appalto", ma questo non dà "una connotazione rilevante ai fatti". Alla luce di ciò, se anche il gip Lucio Marcantonio dovesse decidere di prorogare le indagini per altri sei mesi, Sala è comunque determinato a tornare nel pieno delle sue funzioni. 

TAPPA IN CONSIGLIO 
Già nella seduta di domani o in quella di giovedì il primo cittadino potrebbe chiarire la propria posizione in Consiglio comunale. Come spiega il capogruppo del Pd, Filippo Barberis: "Il sindaco si è impegnato a venire in aula a riferire entro questa settimana, ci sono due Consigli convocati mercoledì e giovedì. Quindi è probabile che si presenti. Cerchiamo di costruire le condizioni perché venga a riferire". Al momento dell'autosospensione Sala aveva dichiarato: "Fino a quando non sarà chiarito il quadro accusatorio, ritengo di non poter esercitare i miei compiti istituzionali". L'accusa per lui è quella di aver contribuito a retrodatare, e quindi falsificare, due verbali per la sostituzione di altrettanti componenti della commissione aggiudicatrice della Piastra che erano risultati "incompatibili", con "l'intento di evitare di dover annullare la procedura fin lì svolta" anche per il "ritardo" che si era già accumulato sui "cronoprogrammi". Ieri il sostituto pg Isnardi, subito dopo l'incontro con il legale del sindaco, ha ricevuto nel suo ufficio alcuni investigatori della gdf: l'inchiesta prosegue, ma sul ruolo di Sala non sarebbero emerse altre accuse. Da qui la volontà di far scattare l'operazione rientro. "Mi auguro che la situazione si risolva prima di Natale, in un modo o nell'altro", afferma il pesidente della Regione Roberto Maroni. "Non mi risulta peraltro - aggiunge - che ci sia l'istituto dell'autosospensione per questi motivi, già mi sembra che sussista qualche problema di carattere legale nel cedere le deleghe in questo modo". Quanto alla deisione di Sala, "non credo ci siano dietro strani motivi o una strategia, penso sia stata una reazione umana di fronte a una notizia inattesa. Ma noi siamo stati eletti per governare e non per guardarci allo specchio". 
Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 19:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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