Romano Prodi, il dolore ai funerali di Vittorio: «In quattro mesi ho perso due fratelli e mia moglie». La messa celebrata dal nipote don Matteo

Così l'ex presidente del Consiglio davanti alla chiesa di Sant'Anna in via Siepelunga a Bologna

Martedì 1 Agosto 2023
Romano Prodi, il dolore ai funerali di Vittorio: «In quattro mesi ho perso due fratelli e mia moglie, però c'è un grande affetto»

«Non è un periodo bello. In quattro mesi due fratelli e la moglie. Però c'è un grande affetto tra di noi e dagli amici e dai cittadini per Vittorio». Così Romano Prodi davanti alla chiesa di Sant'Anna in via Siepelunga a Bologna, poco prima dell'arrivo del feretro del fratello Vittorio, morto dopo una lunga malattia.

I funerali di Vittorio Prodi

Ai funerali sono presenti tra le tante autorità cittadine anche i ministri Matteo Piantedosi e Anna Maria Bernini, che si sono stretti attorno all'ex-premier e a tutta la famiglia Prodi. «Vittorio era una persona intelligente.

Era dolce e buono - prosegue Romano Prodi, parlando con i cronisti - Non ha mai preso la politica come avversità. Tanti hanno parlato di lui con affetto e in parte appartiene al rito per una persona defunta. Ma c'è di più. Tutti quelli che hanno lavorato con Vittorio hanno visto una disponibilità e una bontà fuori misura».

 

Il nipote don Matteo Prodi: «Fate figli e fate politica»

«Fate figli e fate politica». È questa l'esortazione di don Matteo Prodi, al termine dei funerali del padre Vittorio, da lui stesso celebrati questa mattina nella chiesa di Sant'Anna a Bologna. «Ripeto quello che già dissi al saluto a Matteino (il nipote di Vittorio morto a 16 anni in un incidente stradale in bici, ndr): fate figli, come non mi interessa. La Chiesa si dice che è frustrante e castrante sulla sessualità. Io oggi vi dico di fare figli, con chi volete, non importa». Parole che fanno scattare una risata collettiva in chiesa. Ma don Matteo spiega le sue ragioni: «Perché se non abbiamo una famiglia numerosa, se mi muore l'unico zio che ho è un disastro, se me ne muore uno di venti è faticosissimo ma è uno di venti. Quindi purtroppo mi risulta - prosegue- che dopo il mio appello al saluto a Matteino non sia successo niente. Se volete vi mando un tutorial su YouTube - scherza e insiste - fate figli, fate famiglie numerose, perché se sorella Morte arriva a visitarci nell'unica persona a cui vogliamo bene è un disastro; se viene a visitarci quando la comunità è come per fortuna siamo noi di 120-130, questa è una grande fortuna». Il secondo consiglio rivolto in particolare ai giovani presenti al funerale è: «fate politica. Il cardinale Zuppi a Camaldoli ricordava che chi ha scritto quel codice, quella carta incredibile aveva 24, 26, 28, 30 anni. Oggi se un trentenne si presenta gli fanno fare 40 anni di gavetta e a 70 anni celebrano il funerale, non serve. Quindi - spiega - fate politica perché è il modo più sublime per cambiare il mondo. Il mondo è a una svolta (cita il libro del padre Vittorio) ma è a una svolta se qualcuno svolta, se no si va dritti».

Bibbia e Costituzione sulla bara

C'era solo un fiore, un girasole, insieme alla Bibbia aperta e alla Costituzione sulla bara di Vittorio Prodi - morto domenica a 86 anni dopo una lunga malattia - davanti all'altare della chiesa di Sant'Anna in via Siepelunga a Bologna, dove questa mattina si sono svolti i funerali. A sottolineare la scelta della famiglia è stato il figlio don Matteo Prodi, che ha celebrato le esequie del padre. Durante l'omelia ha spiegato: «Abbiamo voluto mettere invece che tanti fiori, la Bibbia e la Costituzione italiana sulla bara del papà; il libretto della Costituzione era di Matteo e anche questo è un piccolo grande significato perché basterebbe questo segno, questa congiunzione del Vangelo con la Costituzione per raccontare la più parte della vita di papà». Il libro della Costituzione scelto per accompagnare Vittorio Prodi nell'ultimo saluto apparteneva al nipote Matteo, morto a 18 anni nel 2020, vittima di un incidente stradale in bici sui colli bolognesi. «Papà ha avuto una bellissima vita - così ha iniziato il suo ricordo don Matteo - Sarebbe ingiusto che oggi noi fossimo solo immersi nella tristezza; noi dobbiamo profondamente ringraziare. Rimane un buco incolmabile, però davvero innanzitutto dobbiamo avere la parola ringraziamento nel nostro cuore e nella nostra mente».

Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci