Riservisti, arriva la legge sul modello israeliano: 10 mila militari per difendere l'Italia. «Pronti in 48 ore»

L'obiettivo è costituire una riserva militare da mobilitare rapidamente in caso di grave minaccia per la sicurezza del Paese o di stato d'emergenza

Sabato 10 Febbraio 2024 di Emilio Pucci
Riservisti, arriva la legge sul modello israeliano: 10 mila militari per difendere l'Italia. «Pronti in 48 ore»

Nelle scorse settimane Guido Crosetto aveva lanciato l'idea di creare per il futuro un "esercito" di riservisti come strumento di difesa, «come in Svizzera che non partecipa a conflitti da secoli ma è pronta a difendersi».

Ieri è arrivata la proposta della maggioranza alla Camera. Depositata dal presidente della Commissione, il leghista Nino Minardo e concordata in tutti i suoi passaggi con il ministro. E infatti più avanti arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri anche un testo governativo ma il provvedimento non si discosterà da quello illustrato dal parlamentare del partito di via Bellerio. L'obiettivo è costituire una riserva militare da mobilitare rapidamente in caso di grave minaccia per la sicurezza del Paese o di stato d'emergenza.

Riservisti, cosa sono e quali funzioni avrebbero (in caso di guerra). ll ministero della Difesa ora lavora su una legge

IL TESTO

Come? Con un articolo che modifica il codice dell'ordinamento militare e altri tre che definiscono requisiti e obblighi per gli appartenenti alla riserva e le modalità di richiamo in servizio: 10.000 unità con età non superiore a 40 anni, provenienti «esclusivamente dal bacino dei cittadini italiani» che hanno già prestato servizio come "Volontari in Ferma Triennale" o "Volontari in Ferma Iniziale" e che attualmente sono in congedo. Dunque, personale già formato e addestrato dalle Forze Armate e di fatto idoneo ad essere utilizzato.
Il tutto senza bypassare il Parlamento. «La decisione di mobilitare la riserva è comunicata tempestivamente alle Camere, che l'autorizzano o la respingono entro quarantotto ore dalla data della sua formalizzazione», si legge nella pdl. Ma sarà il governo a gestire tutta l'operazione. «Il governo - si sottolinea al punto 3 dell'art.1 della norma - può mobilitare la riserva in tempo di guerra e di grave crisi internazionale o in caso di situazioni di grave crisi suscettibili di ripercuotersi sulla sicurezza dello Stato, nonché per la difesa dei confini nazionali». L'esecutivo può «mobilitare la riserva per adibirla al presidio del territorio, anche in concorso con le Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, in caso di dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale da parte del Consiglio dei ministri».

L'obiettivo è quello di non farsi trovare mai impreparati qualora dovesse concretizzarsi il peggiore degli scenari. Ovvero quello di doversi difendere sul proprio territorio. Nessuna svolta militarista, lo scopo è solo di attrezzarsi in caso di eventuale «attacco diretto» all'Italia, anche se i riservisti farebbero comodo pure nell'eventualità di interventi in Paesi lontani «per difendere gli interessi italiani», ha argomentato nei giorni scorsi il cofondatore di Fratelli d'Italia. Con una premessa: «So che è un discorso difficile da accettare perché tutti noi tendiamo a nasconderci in una comfort zone».

 

Tra le forze delle opposizioni si è levato un coro di no. «Un gruppo armato pronto a sparare agli ordini di un presidente del Consiglio, magari eletto dal popolo come vuole Meloni, sarebbe una ulteriore ferita alla democrazia», taglia corto Luana Zanella di Avs. «Ci mancava la Gladio leghista», ironizza il senatore Pd Filippo Sensi. Sulle barricate anche il Movimento 5 stelle. Le forze che sostengono l'esecutivo sono compatte nel difendere la "ratio" della proposta di legge. Si arriverà ad una sintesi con il testo che presenterà l'esecutivo. «Siamo dice l'azzurro Roberto Bagnasco assolutamente in sintonia con l'idea di Crosetto». «Nei più importanti paesi europei ma anche negli Stati Uniti e in Israele - dice Minardo - la riserva è un meccanismo consolidato e per certi versi irrinunciabile dello strumento militare». Per il presidente della Commissione Difesa di Montecitorio la direzione è anche quella «di rispondere al sentimento diffuso tra i nostri cittadini di mettersi a disposizione del Paese e di dare una mano agli altri soprattutto nelle situazioni di emergenza come quelle che abbiamo vissuto durante la pandemia».

Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci