Elezione diretta del premier. Ecco la mossa del cavallo, la carta che Matteo Renzi ha lanciato nel corso della registrazione della puntata di oggi di Porta a Porta. La tensione con Giuseppe Conte, appena sfumata questa mattina nell'aula di palazzo Madama con il via libera alla mozione di maggioranza in vista del Consiglio Ue, è ben lungi dall'essere in via di superamento. Dunque l'affondo sulle riforme istituzionali, per impedire il ripetersi di presidenti del Consiglio "senza partito", alla Conte appunto.
Soprattutto, però, una riforma costituzionale come questa del premierato, sarebbe l'assicurazione migliore sul prosieguo della legislatura fino al 2023 anche in caso di rottura di Italia Viva con i rosso-gialli. Il premierato con l'elezione diretta del capo dell'esecutivo piace molto anche al centrodestra, inclusa Giorgia Meloni altrimenti contraria a qualsiasi esecutivo dopo l'attuale.
L'obiettivo di Renzi, che ha assicurato di non essere un rompiscatole ma di credere profondamente in quel che propone, sembrerebbe essere quello di puntare su una fase costituente con un premier diverso da Conte.
«Non butto la palla in tribuna perché quand'anche cadesse il governo non si può votare fino all'autunno, quando mai nella storia si è votato. È presumibile pensare che almeno fino al 2021 non si vota.
L'ex pemier ha ribadito che Italia Viva è pronta ad una mozione di sfiducia sul ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. «Ma solo in mancanza di una intesa - ha ribadito Renzi - E voglio essere ottimista: un accordo ci sarà. Se ci vogliono in maggioranza debbono tenersi anche le nostre idee».