Da Sanremo a Palazzo Santa Lucia: Daniela Di Maggio è il nuovo volto della Lega per la regione Campania. L'annuncio è arrivato in Senato, durante una conferenza stampa in cui sono state presentate tre proposte di legge sulla sicurezza,una delle quali è denominata "legge Giogiò", targate Carroccio. È stato direttamente Matteo Salvini a rendere nota la scelta, indicando nella Di Maggio - madre di Giovambattista Cutolo, il 24enne musicista ucciso a Napoli il 31 agosto 2023 da un minorenne pregiudicato - il simbolo di una «reazione civica e culturale». «I napoletani che vogliono cambiare - ha detto il leader della Lega - hanno in Daniela Di Maggio una testimonianza incredibile perché reagire alla morte di un figlio per mano di delinquenti non chiudendosi, odiando o arrabbiandosi, ma aprendosi e facendo proposte culturali e politiche formando tanti giovani è qualcosa di bello quindi ringrazio Daniela, la ringrazio per aver scelto la Lega». Presente in Aula, la donna ha ricevuto dal segretario di partito la spilletta con Alberto da Giussano. In cambio, ha donato a Salvini un corno rosso, tipico amuleto scaramantico napoletano. Il vicepremier ha scherzato: «Ne ho davvero bisogno, magari me lo porto pure in Cassazione».
A motivare la scelta del Carrocci anche il ricco curriculum professionale e umano di Daniela Di Maggio. Logopedista, counselor e terapista cognitivo-comportamentale a Napoli, dopo la morte del figlio si è fatta conoscere per il suo impegno per la legalità. Nel 2024 era salita sul palco del Festival di Sanremo per ricordarlo: «Giogiò sarebbe dovuto tornare qui, da musicista dell'orchestra sinfonica». In quell'occasione, aveva sottolineato il valore del figlio, morto per aver difeso un amico. Da allora, ha collaborato con la Lega alla redazione della cosiddetta "legge Giogiò". «Salvini mi chiese come potesse aiutarmi, gli dissi di aiutarmi a cambiare la legge sui minori: se l'omicida di mio figlio, pluripregiudicato, non fosse stato a piede libero, non avrebbe ucciso Giogiò».
Di Maggio ha quindi lavorato con il sottosegretario Ostellari per l'introduzione del reato di "stesa", ha denunciato il fenomeno dei video celebrativi degli omicidi pubblicati dal carcere e ha spinto per l'istituzione di un Garante per le vittime. La "legge Giogiò" quindi, propone l'oscuramento dei profili social dei condannati per reati gravi, l'introduzione del reato di istigazione a delinquere (anche tramite opere artistiche che esaltano la criminalità), e l'istituzione di un Garante per le famiglie delle vittime.