Istat: sconto 714 euro ai più poveri,
benefici per 11,3 miliardi l'anno

Martedì 15 Aprile 2014
Istat: sconto 714 euro ai più poveri, benefici per 11,3 miliardi l'anno
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Il guadagno medio annuo dello sconto Irpef previsto dal governo sar di 714 euro per le famiglie pi povere (primo quintile). Lo ha detto l'Istat in audizione in Parlamento, specificando che lo sconto scende via via fino a 451 euro per le famiglie più ricche, passando quindi dal 3,4% del reddito allo 0,7%.



Istat: moderata ripresa del pil. L'Istat evidenzia «un moderato miglioramento dei ritmi di attività economica. In particolare nel primo trimestre 2014 il Pil è previsto in leggera accelerazione rispetto al quarto trimestre 2013 (+0,2%). E la moderata ripresa dovrebbe continuare con ritmi pressoché analoghi».



«Dal 2008 al 2013 la perdita è stata di quasi un milione di occupati (-984.000 pari al 4,2%)» dice l'Istat, spiegando che le differenze territoriali si sono amplificate col Mezzogiorno che rispetto al 2008 ha registrato un calo del 9% contro il 2,4% del Nord.




«Beneficio Irap per due imprese su tre». «L'elevata presenza di imprese con base imponibile negativa o nulla a fini Irap - dice l'Istat - restringe la platea degli interessati al provvedimento, cioè al taglio del 10% dell'Irap previsto dal governo». L'istituto spiega che si tratta di 620mila imprese, vale a dire il 72,2% (circa due su tre) delle società considerate.



Le misure del Def produrranno un effetto positivo sul Pil dello 0,2% e sul fisco per 11,3 miliardi all'anno. Per l'Istat, al netto degli interventi di copertura delle maggiori spese e minori entrate previste dal Def, l'effetto positivo della crescita potrebbe essere ridotto a circa 0,1%.




«Segnali univoci, famiglie più ottimiste». «A differenza delle imprese, sembrano consolidarsi segnali univoci di rafforzamento dell'ottimismo delle famiglie sulla situazione economica generale - dice l'Istat - La fiducia dei consumatori ha registrato nel mese di marzo un significativo incremento. A ciò ha contribuito soprattutto il rialzo delle componenti del clima economico, a fronte di una stazionarietà del clima personale dei consumatori».



Bankitalia: la ripresa resta fragile. «Il 2014 si è aperto con un quadro macroeconomico in lento miglioramento - ha detto Luigi Federico Signorini, vicedirettore di Bankitalia in audizione in Parlamento - e con primi segnali di ripresa della domanda interna: consumi, investimenti. La ripresa resta fragile».




«Contro la disoccupazione serve crescita robusta». «Per il progressivo riassorbimento della disoccupazione, specie della componente giovanile, più colpita dalla crisi, è necessaria una crescita robusta e duratura - dice Bankitalia - Bisogna che prosegua il graduale miglioramento delle aspettative delle imprese e delle famiglie».



«No a strategie miopi». «L'equilibrio finanziario pubblico non si deve perseguire, ovviamente, con strategie miopi - sostiene Bankitalia - La possibilità di ridurre il peso del debito sul Pil non dipende solo da una gestione prudente delle finanze ma anche dalla capacità di crescita dell'economia».



«Spending review non basta nel 2015». «Nel 2015 - dice Bankitalia - i risparmi di spesa indicati come valore massimo ottenibile dalla spending review non sarebbero sufficienti a conseguire gli obiettivi programmatici».



«L'obiettivo di uno 0,7% di Pil dalle privatizzazioni è ambizioso - sottolinea Bankitalia - Negli ultimi 10 anni gli importi da dismissioni mobiliari sono stati pari a 0,2 punti di Pil in media l'anno. Questo obiettivo richiede un rapido e preciso programma di dismissioni».
Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 08:08

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