Berlusconi: «Ho molti posti da offrire
Allargare maggioranza a deputati delusi»

Mercoledì 15 Dicembre 2010
Berlusconi e Moffa ieri alla Camera (foto Mauro Scrobogna - Lapresse)
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ROMA (15 dicembre) - Silvio Berlusconi il giorno dopo aver incassato la fiducia per tre voti alla Camera ribadisce: vado avanti, niente elezioni, ora allargare la maggioranza.



Oggi Berlusconi ha raggiunto il Quirinale, per il consueto pranzo in vista degli appuntamenti europei di domani a Bruxelles. Alla colazione di lavoro partecipano oltre al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, anche i ministri Franco Frattini e Giulio Tremonti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Al centro della discussione l'Ecofin straordinario ed il Consiglio dei capi di Stato e di governo. In giornata è invece previsto un vertice del terzo polo: Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli ed esponenti dell'Mpa e dei Liberal democratici torneranno a incontrarsi per valutare gli sviluppi della situazione politica.



Come pensa di allargare la maggioranza? «Io penso a singoli deputati che militano nei partiti di cui non condividono più la linea», ha detto oggi il premier, che ieri non ha escluso una crisi pilotata per far entrare l'Udc nel governo. «Abbiamo diversi posti liberi nel governo e quindi possiamo rinforzare la squadra, ma non offriamo posti per convincere qualcuno: se vi sarà la disponibilità di altri gruppi parlamentari a partecipare al nostro progetto offriremo loro la possibilità di lavorare con noi anche in ruoli di governo».



«Ieri sera erano molti di più», ha poi risposto Berlusconi a Maurizio Belpietro che a Mattino Cinque gli chiede se pensa di poter andare avanti con tre voti di maggioranza a Montecitorio. «Ieri sera già diversi altri parlamentari hanno offerto la loro collaborazione», ha aggiunto il presidente del Consiglio.



Vi sarebbe già una lista di papabili (8 parlamentari di Fli, di cui 7 deputati), alcuni centristi e dei democratici. E il Cavaliere ha incaricato alcuni fedelissimi della marcatura a uomo. «Io ne ho due», confida un membro del governo. L'obiettivo è di portarne via il più possibile, per riunirli un unico gruppo parlamentare di moderati così da non essere accusati di essere passati col nemico.



«La fiducia è stata chiesta non per andare alle elezioni, ma per governare», ha detto ancora Berlusconi. «In questo momento votare è irresponsabile. Confermando la fiducia al governo le Camere hanno creato le condizioni perché si possa continuare a governare», ha chiarito il presidente del Consiglio.



«Dobbiamo proseguire nell'opera di rigore finanziario per evitare le tempeste» che hanno colpito altri Paesi e quindi «in questo quadro portare il Paese al voto sarebbe davvero irresponsabile», ha detto ancora il premier. «Le elezioni - ha aggiunto - sarebbero state inevitabili se la congiura di Fini e del Palazzo avesse rovesciato il voto popolare».



Ieri è stata «sconfitta manovra di palazzo che si proponeva di rovesciare il governo scelto dagli elettori», ora «il governo va avanti» visto che «il ribaltone è stato sconfitto». «Dopo il voto di ieri l'ipotesi del terzo polo non ha più grandi prospettive», ha quindi sotolineato il Cavaliere.



La decisione se Gianfranco Fini debba o meno dimettersi da presidente della Camera è una «scelta» che attiene alla sua «dignità», ha poi detto ancora Berlusconi, mentre il Pdl chiede a gran voce le dimissioni dell'ex leader di An.



«Mi stupirebbe molto che deputati e senatori, anche quelli finiani, da domani votassero contro le stesse leggi sulle quali fino a ieri hanno votato, perché tutto ha un limite, anche in politica, e se non la coerenza ci deve essere almeno la decenza», ha rilevato ancora il premier.



«Dico a Berlusconi: non c'è trippa per gatti». Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, commenta così le parole del premier. Al termine di una riunione dei parlamentari del partito con Casini, il segretario si mostra risoluto con i cronisti che lo interpellano. «Berlusconi - dice - in 24 ore ha cambiato idea tre volte: prima diceva di volere nella maggioranza il partito, ieri sera aveva tre nostri deputati, oggi dice che puntava singoli parlamentari. Cominci piuttosto ad occuparsi seriamente dei problemi del Paese. Se lo farà- aggiunge Cesa- qui troverà 35 deputati compatti e coesi disponibili a cercare di risolvere i problemi della gente. Tutto il resto è fiction».



«Come si fa a sopravvivere? Come si fa con un presidente del Consiglio che vuole solo sopravvivere?». Pier Luigi Bersani, a Radio anch'io, commenta il voto di fiducia di ieri. «Berlusconi è uno che non scherza, non si ferma davanti a niente. Abbiamo abbiamo visto delle cose invereconde e il dato più rilevante è che si è allargata la distanza tra politica e percezione comune. Una cosa devastante», ha premesso il leader del Pd.



«Alla Camera il governo non ha la maggioranza dei voti, si tratta di una operazione di sopravvivenza, di un capo del governo che aggira il tema politico raccattando, comprando un voto qui e la - ha proseguito Bersani -. Mi chiedo cosa c'è da aspettarsi da un vivacchiamento che non porta a nessuna decisione utile». Secondo il leader del Pd, «c'è una situazione che ci fa dire che non abbiamo un governo, di questo bisogna prendere atto. Noi abbiamo un'altra proposta che consentirebbe di modificare una legge elettorale impraticabile. In ogni caso, del voto noi non abbiamo paura. I conti li facciamo sul serio in quel caso».




Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 19:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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