Ristoratori e gestori di bar sono tornati a protestare contro il governo a Milano, per la crisi economica che li ha colpiti con l'emergenza sanitaria da coronavirus e per chiedere regole chiare sulla riapertura. Circa una cinquantina di commercianti, in rappresentanza di 2000 attività, hanno protestato all'Arco della Pace con decine di sedie vuote sull'asfalto, a simboleggiare i loro locali che ancora non possono accogliere persone. Ma alla fine per una ventina di loro è scattata una multa per assembramento: sanzione di 400 euro.
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«Abbiamo incassi ridotti del 70% e rischiamo di non riaprire più - ha detto il ristoratore Alfredo Zini che fa da portavoce alla protesta - Non basta dire che alla riapertura dovremo usare il plexiglas per dividere i tavoli, vogliamo regole chiare perché viviamo di convivialità». Molti bar e ristoranti a Milano sono ripartiti con il delivery o l'asporto «ma sono soprattutto imprese familiari che non hanno dipendenti da pagare - ha aggiunto - Con quei ricavi un'azienda non può fare stare in piedi, e con un cliente alla volta. Così possiamo pagare qualche utenza mensile o qualcuno paga la cassa integrazione ai dipendenti, visto che ancora non è arrivata».
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Dunque, sono stati poi multati dalla Polizia perché non hanno rispettato il divieto di assembramento imposto per contenere il contagio del Covid-19.