Michelle Baldassarre morta carbonizzata. «Si è accoltellata e poi data fuoco». La famiglia: si è uccisa per le violenze del marito

I risultati dell'autopsia sulla 55enne, trovata morta in auto nelle campagne di Santeramo in Colle, in provincia di Bari

Venerdì 15 Settembre 2023
Michelle Baldassarre morta carbonizzata

Michelle Baldassarre, la 55enne trovata carbonizzata nelle campagne di Santeramo in Colle, in provincia di Bari si sarebbe tolta la vita prima ferendosi al torace con un coltello, e poi dandosi fuoco con un accendino dopo essersi cosparsa di benzina. È quanto emerge dall'autopsia effettuata dal professor Francesco Vinci e parzialmente contenuta nella richiesta di archiviazione dell'indagine per istigazione al suicidio coordinata dalla procura di Bari.

La donna è morta lo scorso 9 febbraio.

Michelle Baldassarre morta, la vicenda

 

«È opinione della medicina legale - si legge nel rapporto - che la lesività da punta e taglio a livello toracico fu antecedente a quella indotta poi dal calore». Pur non essendoci elementi di «assoluta certezza a riguardo», il medico legale sottolinea come la ferita da arma bianca «sarebbe stata comunque difficoltosa ove la combustione fosse stata già avviata, tenuto conto dell'estrema rapidità dello sviluppo dell'incendio in rapporto al mezzo utilizzato», cioè la benzina. «Non può essere esclusa la possibilità che il soggetto - scrive il medico legale -, a seguito delle prime lesioni toraco-polmonari, possa aver dato adito alla combustione, essendosi precedentemente già cosparsa di natura infiammabile».

Michelle Baldassare, il giallo della donna trovata carbonizzata a Bari: le tensioni con il marito e quella lama conficcata nel petto

L'ACCUSA DELLA FAMIGLIA

La donna si sarebbe suicidata a causa dei maltrattamenti subiti da parte del marito Vito Passalacqua: ne sono convinte le figlie, il fratello e le 3 sorelle della 55enne. La famiglia si è costituita parte civile nel processo a carico di Passalacqua, chiedendo che l'imputazione per maltrattamenti sia trasformata in maltrattamenti seguiti da morte. L'uomo, padre delle due giovani che lo ritengono responsabile della morte di Michelle, è agli arresti domiciliari da dicembre. L'istanza dei familiari della vittima, formulata dagli avvocati Michele Laforgia e Maria Pia Vigilante, sarà valutata dal giudice entro il 19 aprile insieme alla richiesta di patteggiamento di 3 anni e mezzo avanzata dall'avvocato Maurizio Tolentino per conto dell'imputato. A quest'ultima, la Procura avrebbe già dato il proprio assenso. La vicenda intreccia due provvedimenti: quello sui maltrattamenti per il quale Passalacqua è a giudizio e quello sulla morte della 55enne, per la quale è stata aperta un'inchiesta separata con l'ipotesi di istigazione al suicidio. Per il momento, la Procura non avrebbe trovato elementi a supporto della tesi del suicidio indotto, mentre la famiglia è convinta che alla base del gesto vi siano stati i maltrattamenti del marito. Secondo l'avvocato Laforgia che segue la famiglia della vittima, la qualificazione giuridica del reato di maltrattamenti "non è corretta" e pertanto non è giusto svolgere "processi separati".

La famiglia, che per dimostrare la tesi ha fatto svolgere delle indagini difensive, ha sottolineato che Michelle era "ossessionata dal coniuge" e dal fatto che "l'avrebbe distrutta". La paura della 55enne è stata testimoniata anche  da parenti e amici, molti dei quali ascoltati anche dai carabinieri. Fondamentale nella ricostruzione dei fatti anche la versione delle figlie, che già prima dell'arresto del padre avevano confermato le violenze domestiche. 

Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 12:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA