Kit del suicidio, un caso anche a Roma: un giovane pagò 460 euro per morire. Richieste anche da Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna, Trento e Pavia

La polizia canadese ha arrestato un uomo di Toronto per aver venduto più di 1.000 kit in 40 Paesi, tra i quali l'Italia

Sabato 6 Maggio 2023 di Federica Pozzi
Kit del suicidio, un caso anche a Roma: un giovane pagò 460 euro per morire. Richieste anche da Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna, Trento e Pavia

«La tua dose letale è 20 mg, costa 350 euro». Scriveva così, in una mail, la persona che ha inviato il "kit del suicidio" a Stefano (nome di fantasia), morto a 25 anni, il 24 ottobre del 2021, dopo aver comprato il farmaco su internet. È quanto risulta dall'inchiesta della Procura capitolina, condotta dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte, che da mesi è sulle tracce dei responsabili.

Istigazione al suicidio è l'ipotesi di reato.

Il ragazzo, figlio di genitori di origini peruviane, aveva tentato di uccidersi già dieci anni prima, ma era stato salvato grazie all'intervento dei carabinieri. Da tempo non usciva di casa se non per andare a lavorare come rider e recarsi alle sedute di psicoterapia. Si era lasciato con la fidanzata e trascorreva le sue giornate chiuso in camera.


La corrispondenza con i "venditori di morte", come rivelano le indagini, è iniziata il 5 ottobre 2021 e racchiude tutte le istruzioni su come togliersi la vita. Stefano ha pagato 460 euro per ottenere la sostanza letale che poi avrebbe ingerito, comprese le spese di spedizione. «Appena ritirato cercava di nascondere il pacco. Lo abbiamo visto andare subito nella sua cameretta e poi è uscito dicendo che si trattava di un pezzo di ricambio del suo scooter», ha raccontato la madre della vittima ai carabinieri, come riporta "Repubblica". Nel giro di 24 ore dall'arrivo del pacco, il giovane è scomparso per poi essere ritrovato senza vita sulla terrazza di casa, in zona Re di Roma.


IL CANADESE ARRESTATO
Non sono le prime indagini che gli inquirenti, non solo italiani, svolgono sui "venditori di morte". La polizia canadese ha arrestato e incriminato un uomo di Toronto per aver venduto più di 1.000 kit in 40 Paesi, tra i quali l'Italia. Le province coinvolte sono Roma, Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna, Trento e Pavia. Kenneth Law, 57 anni, sedicente chef, è accusato di istigazione al suicidio. L'inchiesta è iniziata nell'Ontario, dopo la segnalazione di 7 decessi per suicidio nel Regno Unito e 3 negli Stati Uniti, tra cui un ragazzo di 17 anni. Quando l'Interpol del Canada ha scoperto i nomi degli acquirenti, ha avvisato la Direzione centrale della polizia criminale italiana e subito sono scattate le ricerche, che hanno permesso di salvare 8 persone che erano in contatto con Law, tra cui un 30enne di Monza. Il giovane si era fatto recapitare un pacchetto contenente nitrito di sodio, sostanza apparentemente innocua e utilizzata come colorante nell'industria dolciaria.

Lo scorso 4 aprile, invece, una professoressa di 63 anni in pensione si è tolta la vita a Trento utilizzando il maledetto kit. I carabinieri della stazione di Borgo Valsugana l'hanno trovata già senza vita, distesa sul suo letto. «Dopo 20 lunghi anni di dolore cronico, per insonnia, estrema solitudine, intolleranza ai rumori, mi sono procurata le cose necessarie online, ordinandole all'estero, più di un anno fa», si legge sulla lettera d'addio rinvenuta in casa della donna. Sulla sua morte indaga ora la Procura di Trento, ipotizzando il reato di istigazione al suicidio. Il fascicolo è a carico di ignoti, ma il nome della professoressa era nella lista dei clienti del canadese Law.

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Qui alcuni numeri utili di associazioni che si occupano di prevenzione al suicidio. 
 

Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA