Offriva caffè "drogati" alle colleghe, poi, una volta stordite, le chiudeva nel ripostiglio e abusava sessualmente di loro.
Il racconto delle vittime: prima il caffè, poi la violenza
A far scattare le indagini dei carabinieri è stata la denuncia delle tre vittime, dipendenti della stessa cooperativa di pulizie dell'aggressore. Secondo quanto emerso l'uomo ha agito durante le domeniche di giugno e luglio, quando le visite ai parenti nella casa di riposo erano ancora interdette a causa delle norme anti-covid. A ciascuna delle vittime l'aggressore ha offerto un caffè "drogato" con del Lexotan - un potente ansiolitico - per poi compiere la violenza nel ripostiglio. In un caso l'aggressore avrebbe consumato un rapporto sessuale completo mentre negli altri due lo stupro è stato tentato perché le colleghe sono riuscite a divincolarsi e a fuggire.
Le indagini hanno confermato l'uso del narcotico
A orientare le indagini dei carabinieri verso il possibile utilizzo di narcotico è stato il racconto delle tre vittime, che hanno riportato tutte le stesse strane sensazioni di stordimento e impotenza. Ulteriori conferme sono arrivate dalla perquisizione, durante la quale l'uomo è risultato in possesso di vari medicinali, tra cui il Tavor e il Lexotan. Infine l'analisi del capello, svolta dal dottor Salamone dell'ufficio Antidoping di Torino, ha confermato le tracce del narcotico.