È nato sulla rete e ha ingaggiato una sfida pericolosa con la legge. Il post del musicista Antonio Leaf Foglia, trombonista di Giffoni Valle Piana, dipingeva in maniera offensiva Tiziana Cantone. Il commento era stato pubblicato su facebook alle ore 23 e 30 del 13 settembre, dopo la morte della 31enne di Mugnano. La mattina successiva, il musicista aveva tentato di smarcarsi dalle offese piovute sulla sua bacheca dal pubblico di facebook e aveva eliminato il commento, ma era stato tutto inutile. La madre di Tiziana, ora, lo ha querelato per diffamazione. Con il suo post si è dato la zappa sui piedi: un colpo secco ed è rimasto «intrappolato» nella rete. Era stato etichettato come uno degli «haters» che viaggiano in internet e avvelenano le discussioni con post e commenti improntati all'odio. Nemmeno il suicidio aveva dato un po' di pace a Tiziana. Lui, che neanche la conosceva, l'aveva giudicata e additata nel giorno della sua scomparsa.
Tiziana si è tolta la vita tre mesi fa, dopo che i suoi video hot erano finiti sul web senza consenso. Per lui, per l'artista Leaf Foglia, raccontare del suicidio era solo uno scherzo, un modo per dire la sua su un evento che aveva scosso l'Italia. In fondo, il canale comunicativo di facebook è così: libero e senza filtri. Ma quel post sulla storia della Cantone era lesivo per la memoria della ragazza. Il musicista aveva descritto il modo in cui Tiziana si era tolta la vita con un foulard legato al collo e aveva augurato che accadesse ad altre ragazze. Senza pietà. La frase rivolta alle donne «adesso quelle come lei facciano la stessa fine!» era stata ripresa dalla blogger e giornalista Selvaggia Lucarelli in maniera critica. L'opinionista aveva denunciato a tutti gli utenti della rete, con numerosi followers, ciò che aveva scritto Foglia, insistendo: «Ti regalo un giorno da Tiziana Cantone». Mercoledì scorso è arrivata la reazione legale. È stata infatti depositata la denuncia che pone un argine al fango gettato sulla memoria di Tiziana Cantone.
La querela è ai danni di Foglia da parte dei difensori di Maria Teresa Giglio, mamma della ragazza.