Patrizia Tanzini, morta di caldo a Lecce: febbre a 42 gradi. Il 118: «Non avevamo il ghiaccio»

La donna era giunta in ospedale in condizioni gravissime

Venerdì 28 Luglio 2023 di Marco Roberti
Patrizia Tanzini, morta di caldo a Lecce: febbre a 42 gradi. Il 118: «Non avevamo il ghiaccio»

Morta di caldo, con la febbre che ha raggiunto i 42 gradi. Il ricovero d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi di Lecce è servito a poco. Gli operatori sanitari intervenuti a soccorrere la donna non avevano il ghiaccio per la terapia del freddo. E del resto, fino a pochi giorni fa, in piena allerta meteo e con centinaia di emergenze in corso, il più grande ospedale del Salento ne era sprovvisto. Tanto da ringraziare pubblicamente una ditta di prodotti ittici per avere donato 60 chili di ghiaccio alla struttura sanitaria. È accaduto a Magliano (frazione di Carmiano), nel Salento, dove Patrizia Tanzini, 59 anni, si è spenta in poche ore.

La tragedia si è consumata lo scorso 24 luglio quando l’aria era irrespirabile e l’allerta meteo ha interessato tutto il sud Italia. Forse il ghiaccio l’avrebbe salvata. 

La storia

La donna era svenuta in casa, dove si trovava con il figlio quattordicenne che, quando vede la mamma sul letto, priva di sensi, chiede l’intervento dei soccorsi chiamando il 118. L’auto medica arriva nel primo pomeriggio. La donna viene stesa sul pavimento, probabilmente per avere un po’ di refrigerio, il personale si rende conto che il caso di Patrizia Tanzini è grave. Ma non hanno ghiaccio, troppi interventi. In un primo momento per tentare di far scendere la temperatura viene utilizzato un lenzuolo bagnato, gli operatori avvolgono la testa della paziente. Il ghiaccio per la terapia del freddo è esaurito. Troppi interventi. A quel punto la donna viene portata in ospedale, al Vito Fazzi.
Il pronto soccorso del capoluogo è intasato. I telefoni del 118 continuano a squillare, chiamate di emergenza per colpi di calore, cali di pressione. La donna non risponde alle terapie, neppure alla flebo di paracetamolo. Muore nella notte, prima di essere trasportata da Lecce nel reparto di rianimazione di Casarano. Il marito, che era fuori per lavoro, non ha fatto neppure in tempo a vederla. «La donna è arrivata al Fazzi di Lecce il 24 luglio alle ore 17.51 già in coma – ha spiegato in una nota la Asl - è deceduta per arresto cardiaco in ipertermia maligna, la notte tra il 24 e il 25 alle ore 1.17. La Signora, ci viene riferito dal Pronto soccorso, ha ricevuto tutte le cure, rianimatore compreso, in emergenza ma non è fuoriuscita dallo stato di coma in cui era giunta».

 

Il ghiaccio

La situazione paradossale si era creata anche all’ospedale pochi giorni prima. Tanto da spingere il direttore generale della Asl di Lecce a ringraziare pubblicamente non soltanto il personale medico, che aveva lavorato in una situazione emergenziale, ma anche la ditta (un’impresa ittica) che aveva fornito il ghiaccio all’ospedale. La nota è stata affidata alla pagina Facebook della Asl: «Questa settimana - si legge nel post del 23 luglio - si è aperta con il black out nel Vito Fazzi dovuto al sovraccarico della rete Enel, che il 18 luglio ha mandato anche in corto circuito uno dei generatori supplementari ospedalieri, lasciando al buio tutti i reparti, tranne il Dea, per ore. Vorrei ringraziare anche la direzione medica, che si è trovata a gestire il trasferimento di numerosi pazienti, e l’Area Tecnica che ha lavorato per il ripristino della corrente elettrica a notte fonda. Nel week end in corso, il pronto Soccorso del Fazzi ha dovuto gestire decine di codici rossi contemporaneamente, tra cui ben sei pazienti con colpo di calore e febbre fino a 41 e 42 gradi. Per il protrarsi delle elevate temperature corporee e dopo aver constatato insieme ai rianimatori l’inefficacia della sola terapia medica, nella tarda serata di venerdì, una dottoressa del pronto soccorso ha interpellato il medico di turno della direzione medica facendo presente la necessità di un ulteriore quantitativo di ghiaccio per ridurre la temperatura dei pazienti che non rispondevano alle cure. Il Medico ha interpellato la Ditta De.Mar. che ha provveduto alla consegna gratuita e immediata di sei sacchi di ghiaccio da 10 kg, direttamente nel pronto soccorso. Grazie di cuore a De.Mar. e a chi ha contribuito a scrivere questa storia di resilienza e solidarietà».

Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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