Una rapina in banca è stata messa a segno questa mattina a Milano.
Da una prima ricostruzione il bottino è ingente. I banditi, infatti, secondo i primi accertamenti dei carabinieri hanno svuotato le cassette di sicurezza nel caveau dell'istituto, la Banca popolare di Novara. Gli investigatori dell'Arma hanno ricostruito il colpo: i banditi, quattro, sono entrati nella sede da un foro nel pavimento, scavato dopo essere penetrati dal sottosuolo, tramite l'impianto fognario della città e prima, forse, dalla metropolitana. Dopo aver atteso i primi dipendenti li hanno costretti ad aprire il caveau, ma al momento non è ancora stato quantificato l'ammanco esatto. Poi sarebbero fuggiti percorrendo a ritroso il tunnel. Rimane da chiarire se e quando gli inevitabili rumori prodotti siano stati avvertiti dai residenti.
«Abbiamo cominciato a sentire i rumori domenica sera, nel condominio per scherzo dicevamo: 'ma che, fanno un colpo in banca?'». Per ironia della sorte quanto avvenuto oggi a Milano, a due passi dal centrale corso Buenos Aires, dove una banda di rapinatori ha messo a segno un colpo ingente alla banca popolare di Novara, è accaduto nonostante i residenti del palazzo avessero avvisato dei persistenti rumori che provenivano dal basso, ogni notte.
«Lunedì scorso ci siamo parlati tra noi e una condomina è andata in banca ad avvisare dei tremori che avevamo sentito. So che altri di noi sono poi anche andati in un commissariato vicino, mi pare martedì, perché i rumori continuavano. Il portinaio ha anche visto una pattuglia ferma davanti alla banca, ma non sappiamo se era per questo».
«In commissariato - spiega un altro residente - ci è stato detto che se avessimo risentito quei rumori avremmo dovuto chiamare il 113. I rumori sono continuati, fino a ieri sera quando sono cominciati prima, nel tardo pomeriggio. Fuori tremava pure il marciapiede. Stamani quando abbiamo sentito trambusto abbiamo immaginato subito e tutto questo mi sembra davvero grottesco».
Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 16:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA I banditi, secondo le prime informazioni, hanno scavato un tunnel e sono entrati prima dell'arrivo dei dipendenti. La banda del "buco", pare composta da 5 persone, una volta arrivati i primi impiegati, li ha costretti ad aprire il caveau, ma è scattato l'allarme. Quindi sono fuggiti dalla porta principale, e si sono dileguati. Al momento non è chiaro se siano riusciti a prelevare valori ingenti o se l'allarme li abbia messi in fuga. Sul posto si trovano i carabinieri.
Da una prima ricostruzione il bottino è ingente. I banditi, infatti, secondo i primi accertamenti dei carabinieri hanno svuotato le cassette di sicurezza nel caveau dell'istituto, la Banca popolare di Novara. Gli investigatori dell'Arma hanno ricostruito il colpo: i banditi, quattro, sono entrati nella sede da un foro nel pavimento, scavato dopo essere penetrati dal sottosuolo, tramite l'impianto fognario della città e prima, forse, dalla metropolitana. Dopo aver atteso i primi dipendenti li hanno costretti ad aprire il caveau, ma al momento non è ancora stato quantificato l'ammanco esatto. Poi sarebbero fuggiti percorrendo a ritroso il tunnel. Rimane da chiarire se e quando gli inevitabili rumori prodotti siano stati avvertiti dai residenti.
«Abbiamo cominciato a sentire i rumori domenica sera, nel condominio per scherzo dicevamo: 'ma che, fanno un colpo in banca?'». Per ironia della sorte quanto avvenuto oggi a Milano, a due passi dal centrale corso Buenos Aires, dove una banda di rapinatori ha messo a segno un colpo ingente alla banca popolare di Novara, è accaduto nonostante i residenti del palazzo avessero avvisato dei persistenti rumori che provenivano dal basso, ogni notte.
«Lunedì scorso ci siamo parlati tra noi e una condomina è andata in banca ad avvisare dei tremori che avevamo sentito. So che altri di noi sono poi anche andati in un commissariato vicino, mi pare martedì, perché i rumori continuavano. Il portinaio ha anche visto una pattuglia ferma davanti alla banca, ma non sappiamo se era per questo».
«In commissariato - spiega un altro residente - ci è stato detto che se avessimo risentito quei rumori avremmo dovuto chiamare il 113. I rumori sono continuati, fino a ieri sera quando sono cominciati prima, nel tardo pomeriggio. Fuori tremava pure il marciapiede. Stamani quando abbiamo sentito trambusto abbiamo immaginato subito e tutto questo mi sembra davvero grottesco».
