Giulia Lavatura a Ravenna si lancia dal nono piano con la figlia. I post deliranti su Facebook: «Mio padre violento»

La donna risulta seguita dal centro di salute mentale. La polizia sta ricostruendo la dinamica, sentendo i vicini nello stabile in via Dradi

Lunedì 8 Gennaio 2024
Giulia Lavatura si lancia dal nono piano con la figlia. I post deliranti su Facebook: «Mio padre violento»

Un lungo post su Facebook, pubblicato sul proprio profilo, che "motiva" il gesto di Giulia Lavatura, la donna di Ravenna che stamattina si è lanciata intorno alle 7 del mattino dal nono piano con la figlia di sei anni e il cagnolino.

La piccola è morta sul colpo, lei è ricoverata in ospedale e le sue condizioni sono gravissime. Alle origini di quel gesto forse un dramma familiare, che lei ha cercato di spiegare sui social poco prima della tragedia. 

La donna risulta che fosse seguita dal centro di salute mentale. La polizia sta ricostruendo la dinamica, sentendo i vicini nello stabile in via Dradi. Saranno vagliati anche i contatti avuti nelle ultime ore dalla donna, che questa mattina, prima di lanciarsi, ha lasciato un messaggio sui social, dove spiega in modo confuso quelle che sarebbero le ragioni del gesto, lancia alcune invettive contro familiari e altre persone e si riferisce anche in alcuni passaggi alle cure del centro di salute mentale.

Ravenna, donna si butta dal nono piano di un palazzo insieme alla figlia: la bimba di 6 anni è morta. Il papà in casa non si è accorto di nulla

Il post sui social prima di lanciarsi nel vuoto

«Perché ho dovuto farlo? - si legge sui social -. Padre violento e aggressivo. Nessuno me lo tiene lontano. Mi perseguita. Non lo voglio vedere, non voglio frequentarlo. Non mi sembra di chiedere tanto. Niente ordinanza restrittiva, perché non ho video delle brutte violenze domestiche. Inutile questura, ero incinta, nemmeno questo per tutelarmi. Mostro di uomo che vuole indebitare me, mio marito e nostra figlia per 600 mila euro. Un bugiardo, che non porta a termine il caricamento di 4 pdf in un mese per un Bonus 110. Tre anni di inadempienze. E dispetti (posiziona un bagno cieco in camera, finestre al posto sbagliato, compra travertino giallo per le finestre spende e spande come fosse casa sua). Un maledetto torturatore e truffatore meschino. Non mi mostra le ricevute, che devo visionare, perché probabilmente sbagliate, non risponde assolutamente ai miei semplici quesiti: sa soltanto urlarmi addosso: 'ho caricato e sto caricando'. Sempre e solo bugie».

 

Poi l'invettiva contro la famiglia: «Il Natale 2023 della mia bimba di 6 anni: sto nonno orripilante, che ci urla contro di continuo - ha rivelato - spaventandoci e la nonna demente, che la tiene al camino a prendere gli spruzzi bollenti in faccia. Non parliamo di come trattano (e hanno trattato a febbraio 2018) la mia barboncina. Vergognatevi». Alla fine il messaggio contro il marito: «Davide mi dispiace, non mi aiuti a tenerlo lontano. Te l'ho chiesto mille volte. Non proteggi la tua famiglia».

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