Fidanzati uccisi a Lecce, il killer Antonio De Marco rinuncia al ricorso: «Giusto l'ergastolo»

La condanna all'ergastolo è definitiva per lo studente 23enne reo confesso di avere ucciso il 21 settembre del 2020 l'arbitro Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta con 79 coltellate perché «erano felici»

Sabato 24 Giugno 2023
Fidanzati uccisi a Lecce, il killer Antonio De Marco rinuncia al ricorso: «Giusto l'ergastolo»

Da giorni aveva comunicato la propria volontà ai legali di non presentare ricorso in Cassazione contro la condanna all'ergastolo. E nessun ripensamento è stato mai formalizzato neanche nelle ultime ore. E cosi oggi, scaduti i termini, la condanna all'ergastolo è definitiva per Antonio De Marco, lo studente 23enne reo confesso di avere ucciso il 21 settembre del 2020 l'arbitro leccese Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta con 79 coltellate perché - ammise - «erano felici».

I legali di De Marco, Giovanni Bellisario e Andrea Starace, per volere del 23enne hanno così rinunciato a presentare ricorso in Cassazione. Fu lo stesso De Marco poche settimane fa, in un colloquio con i due avvocati nel carcere di Lecce, a esprimere la propria contrarietà a ricorrere all'ultimo grado di giudizio. Nello stesso incontro con i suoi difensori, De Marco avrebbe espresso l'auspicio che la sentenza, che oltre all' ergastolo prevede anche tre anni di isolamento diurno, divenisse quanto prima esecutiva. La condanna all'ergastolo per il 23enne era stata confermata dai giudici della Corte d'assise d'appello di Lecce il 9 febbraio scorso.

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L'omicidio dei due fidanzati «perché felici»

Il duplice omicidio dei due fidanzati avvenne, invece, quasi tre anni fa sul pianerottolo della casa di via Montello a Lecce dove lo stesso giorno Daniele De Santis ed Eleonora Manta erano andati a vivere insieme da soli. Nella stessa casa che per mesi avevano condiviso con il loro assassino. E secondo quanto accertato durante le indagini il duplice delitto era stato organizzato da tempo.

In alcune pagine di un suo diario, un mese prima della strage De Marco aveva scritto: «Mercoledì ho avuto una crisi mentre stringevo un cuscino. Ho pensato che, a differenza mia, gli altri abbracciano delle vere ragazze e così sono scoppiato a piangere. Ho comprato qualche attrezzo... voglio uccidere qualcuno, voglio farlo a pezzi. Ho accettato la stanza, nella stessa casa di F., e ho già le chiavi e da qui, quando andrò via, potrò uccidere Daniele... mi piacerebbe una donna per prima, ma penso che così sarà una buona base di partenza». In uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza di condanna all' ergastolo del 7 giugno del 2022 i giudici della Corte d'Assise di Lecce scrivevano che «Antonio De Marco era perfettamente lucido e orientato, in grado di percepire correttamente la realtà. Scelse di uccidere con estrema lucidità, scegliendo di allearsi con il male».

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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