Chiara Tramontano, chi è la sorella di Giulia che si batte contro Impagnatiello: «Hai pianificato la sua morte per 6 mesi»

Venerdì 19 Gennaio 2024
Chiara Tramontano, chi è la sorella di Giulia che si batte contro Impagnatiello: «Hai pianificato la sua morte per 6 mesi»

Si è trovata faccia a faccia con Alessandro Impagnatiello, l'uomo che ha ucciso sua sorella Giulia Tramontano.  Chiara si è alzata ed è uscita dall'aula quando lui ha preso la parola, ieri nel processo che lo vede imputato per omicidio: «Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto - ha scritto in una storia su Instagram al termine dell'udienza -. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato e ucciso mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura.

Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago dopo averli uccisi barbaramente. Meriti di svegliarti ogni giorni in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso». Chiara e il padre Franco hanno abbandonato il loro posto ed sono usciti dall'aula della Corte d'Assise. 

Chi è Chiara Tramontano

Chiara, 27 anni, è la sorella minore di Giulia. La prima a lanciare sui social l'appello per rintracciarla dopo la sua scomparsa. E adesso chiede l'ergastolo per Alessandro Impagnatiello. Come Giulia anche lei aveva lasciato Sant'Antimo in provincia di Napoli per trasferirsi a Genova. Prima aveva vissuto in Finlandia per un certo periodo. Di fatto però le due sorelle trasferite al Nord avevano legato ancora di più il loro rapporto.  È lei ad aver cercato di aiutare Giulia ad abortire quando la ragazza scopre la gravidanza ma anche i tradimenti del compagno: «Ma, avendo superato il novantaseiesimo giorno di gravidanza, non le era possibile abortire». È sempre con la sorella che Giulia si confida nei momenti di crisi del suo rapporto con Alessandro Impagnatiello. Ieri, dopo il processo è tornata a parlare sul suo profilo Instagram.

Lo sfogo sui social 

«Effimero tentativo di insinuare un blackout di "una notte". La tua crudeltà e disumanità si sono protratte per 6 mesi in cui hai avvelenato mia sorella e mio nipote, premeditando la loro morte. Puoi averlo dimenticato tu o i tuoi consiglieri, non io». Ieri in aula il 30enne, ex barman in un hotel di lusso, ha cercato di chiedere «scusa», parlando di un gesto «inspiegabile e disumano».«Vogliamo sapere di vivere in un paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella», ha scritto nei giorni scorsi prima del processo.

Le scuse di Impagnatiello

«Sto chiedendo unicamente a tante persone scusa ma non sarà mai abbastanza», ha detto in aula Alessandro Impagnatiello. «Sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre inspiegabile e da disumanità - ha aggiunto - Ero sconvolto e perso. Quel giorno ho distrutto il bambino che ero pronto ad accogliere. Quel giorno anche io me ne sono andato, sono qui a parlare ma non vivo più. Non chiedo che queste scuse vengano accettate, perché sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio e molto di più, non posso chiedere perdono».

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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