L'arrivo al pronto soccorso, il trattamento farmacologico, il ritorno a casa e l'omicidio. La tragedia si è consumato in meno di 24 ore. Una giornata di follia che si è conclusa con l'arresto di Caryl Menghetti, fermata a Martinengo per l'omicidio del marito Diego Rota, imprenditore edile di 55 anni.
La ricostruzione
Intorno alle 9 del mattino, i vicini di via Cascina Lombarda sono stati testimoni dell'arrivo di un'ambulanza presso la residenza di Caryl Menghetti. La donna, madre di una bambina di cinque anni, era in uno stato di evidente agitazione. Dopo aver ricevuto l'allarme, i soccorritori sono intervenuti rapidamente, trovando la donna visibilmente turbata.
La visita
Verso le 9.30, Menghetti è stata trasportata al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Treviglio. Dopo essere stata visitata da uno psichiatra e stabilizzata, è stata dimessa con la prescrizione di un trattamento farmacologico. Tuttavia, ciò che è seguito nelle ore successive avrebbe sconvolto l'intera comunità.
L'omicidio
Alle 23.30, nella quiete della loro casa, si è consumato l'atto finale di questa tragedia. Menghetti ha brutalmente assassinato il marito, colpendolo ripetutamente con un coltello nella loro camera da letto dove c'era anche la loro figlia di cinque anni, che non si è fortunatamente accorta di nulla.
I segnali ignorati
Emergono dettagli inquietanti sulle ore che hanno preceduto l'omicidio. Caryl Menghetti avrebbe espresso l'intenzione di uccidere il marito, parole che, date le sue condizioni psichiche, non sono state prese sul serio da chi le ha udite, attribuite al suo stato di alterazione. Questo tragico errore di valutazione ha contribuito all'escalation degli eventi. Non era la prima volta che Menghetti manifestava gravi problemi psicologici. Tre anni fa, era stata sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio e aveva ricevuto cure presso lo stesso ospedale di Treviglio. La sua dimissione e il ritorno a casa, quella sera, hanno preceduto l'omicidio del marito.
La relazione
Non sono emerse criticità nel rapporto di coppia: gli unici problemi erano di natura psichica e riguardavano per l'appunto Caryl, per questo in cura da almeno tre anni. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Bergamo, hanno spiegato che la quarantacinquenne nell'ultimo periodo aveva vissuto delle problematiche lavorative e personali che «avevano inciso in modo assai rilevante sul suo stato emotivo».
Le indagini
Un'altra Procura, quella dei minori di Brescia, ha invece già disposto l'affidamento della bambina di cinque anni ai familiari, alcuni alloggiati al piano interrato della stessa palazzina mentre il piano terra, teatro del delitto, è stato posto sotto sequestro dai carabinieri al termine delle indagini. Il coltello da cucina usato per compiere il delitto è stato trovato in casa e anch'esso posto sotto sequestro. In passato Menghetti aveva lavorato come estetista a Romano di Lombardia, mentre di recente si era avvicinata alla stessa tipologia di attività della sua famiglia.