La baby squillo: «Scrissi su Google
"fare soldi facili". Guadagnavo 600 euro al giorno»

Lunedì 3 Febbraio 2014
La baby squillo: «Scrissi su Google "fare soldi facili". Guadagnavo 600 euro al giorno»
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ROMA - Parla la baby squillo con il Gip e continuano le accuse per Mirko Ieni. «Credo che Mirko Ieni sapesse che ero minorenne e si serviva di questo per aumentare il numero dei clienti potenzialmente interessati a fare sesso. Guadagnavo molti soldi, anche 5-600 euro al giorno, di cui una piccola parte la giravo a Ieni per l'affitto della stanza. Ogni prestazione sessuale aveva un suo prezzario. Ho iniziato perchè avevo voglia di fare molti soldi. Non mi sono fatta mancare nulla, quello che guadagnavo lo spendevo per acquistare vestiti di marca e telefonini di ultima generazione. Un giorno sono andata su google e ho scritto 'fare soldi facili' e poi ho risposto a un annuncio».



Da lì, tramite chat, è arrivato il contatto con il caporalmaggiore dell'esercito Nunzio Pizzacalla e poi con Mirko Ieni, due degli indagati. «So che Pizzacalla è venuto due volte a Roma per incontrarmi ma mi sono rifiutata - ha raccontato - Ieni, invece, sapeva tutto di me anche se alla fine mi ero creata un giro di clienti miei e a lui davo pochi soldi». Nel corso dell'atto istruttorio, la ragazza, 17 anni il prossimo ottobre, collegata in videoconferenza con l'assistenza di un avvocato e di uno psicologo, ha negato che nel giro ci fossero altre minorenni, oltre alla sua amica, 16 anni il prossimo ottobre, che verrà sentita mercoledì con le stesse tutele davanti al gip Maddalena Cipriani.

Si tratta dello stesso giudice che il 28 ottobre scorso dispose l'arresto di cinque persone, tra cui anche la madre della ragazza sentita oggi, nell'ambito appunto di un'inchiesta sullo sfruttamento delle due minorenni quali prostitute in un appartamento ai Parioli.
Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 11:24
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