«Avevo già toccato Sarah un'altra volta,
mi ha respinto e l'ho strozzata»

Venerdì 8 Ottobre 2010
Sarah Scazzi, a destra, con la cugina Sabrina
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ROMA (8 ottobre) - La mamma e il pap di Sarah, la ragazza di 15 anni uccisa dallo zio, non hanno mai avuto sospetti sui loro familiari. Intanto Michele Misseri ha raccontato agli inquirenti di aver bruciato la corda con la quale ha strangolato in garage la nipote. L'uomo accusato anche di vilipendio di cadavere.

Lo zio di Sarah, è guardato a vista nel carcere di Taranto. Il suo legale d'ufficio, Daniele Galoppa, ha raccontato che piange sempre ed ha manifestato propositi di suicidio. L'avvocato non appare convinto di quanto è emerso finora: «Non posso escludere novità e colpi di scena. ci sono versioni contrastanti. La mia idea è che ancora la verità deve essere chiarita in molti punti. Va verificata, ad esempio, ancora la dinamica dell'aggressione e anche quanto accaduto successivamente con il trasporto della povera ragazza presso quel terreno agricolo dove è stato trovato il corpo». Il legale chiederà una perizia psichiatrica e un accertamento della capacità di stare in giudizio per il proprio assistito ed ha spiegato di aver accettato l'incarico perché «tutti hanno diritto a una difesa e perché l'obiettivo è quello di far venire a galla la verità, una verità che dia giustizia anche al mio assistito».

Vilipendio di cadavere. Nell'udienza di convalida dinanzi al giudice delle indagini preliminari, Martino Rosati, la procura ha contestato a Michele Misseri anche il reato di vilipendio di cadavere. La contestazione sarebbe legata allo stupro che l'uomo ha raccontato di aver compiuto dopo che aveva ucciso la nipotina. Il reato si riferisce anche al denudamento del corpo che l'uomo ha compiuto quando lo ha portato in campagna per nasconderlo. Il difensore di Misseri ha spiegato che tutta la parte delle dichiarazioni riguardanti lo stupro è stata secretata.Gli altri reati contestati sono omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

«L'avevo già toccata un'altra volta», ha detto Misseri al gip. Il fatto sarebbe avvenuto qualche giorno prima della morte di Sarah all'ingresso dell'abitazione di via Deledda di casa Misseri. L'uomo, appena la ragazza era entrata, approfittando del fatto che la figlia Sabrina si era assentata per prendere un bicchiere d'acqua in cucina, avrebbe palpato Sarah. La giovane avrebbe reagito dicendo: «Queste cose non si fanno». Dal giorno dopo Sarah trascorse tre giorni a San Pancrazio Salentino, a casa di un'altra zia. Ad Avetrana tornò il 25 agosto.

L'ammissione di Misseri darebbe corpo alla possibilità che Sarah avesse raccontato a qualcuno delle avances. Ieri ne aveva parlato in tv anche il fratello di Sarah, Claudio, raccontando che la sorella il giorno prima della morte si era lamentata con Sabrina dell'atteggiamento dello zio Michele. Sabrina ha sempre negato di aver saputo alcunchè del genere.

Misseri ha ammesso di aver strangolato la nipotina dopo che questa aveva respinto una sua avance. Il difensore di Misseri, Daniele Galoppa, ha detto che l'ammissione è stata fatta per la prima volta dinanzi al gip e che in precedenza Misseri aveva detto di aver ucciso colpito da un raptus. Sarah - ha raccontato Misseri al gip - era arrivata, per andare al mare con Sabrina, mentre lui era impegnato nel garage adiacente alla casa, a tentare di mettere in moto un trattore che non partiva. Come avveniva spesso, Sara era dunque entrata nel garage per salutare lo zio: Misseri l'aveva toccata nelle parti intime, la ragazzina l'aveva respinto e, nel farlo, si era girata di spalle. A questo punto, l'uomo con la stessa corda che teneva tra le mani per il lavoro che stava facendo l'ha strangolata.

La violenza sul cadavere sarebbe avvenuto in un casolare diroccato, ad alcune centinaia di metri dal garage di casa in cui Misseri ha ucciso la nipote. Nei pressi del casolare, vicino ad un albero di fico, l'uomo avrebbe bruciato i vestiti di Sara. Poi Misseri avrebbe rimesso il corpo di Sara in automobile per recarsi nel podere a due chilometri dal paese dove lo ha seppellito nella cisterna di acqua piovana interrata.

Il garage dove la ragazza è stata strangolata, non è mai stato posto sotto sequestro, come è prassi in casi simili per le scene del crimine. Sul motivo della decisione gli inquirenti mantengono le bocche cucite, facendo intendere che comunque c'è una motivazione legata alle indagini.

Il gip convalida il fermo. Al termine dell'interrogatorio, durato un'ora e mezza, il gip ha convalidato il fermo e si è riservato di emettere l'ordinanza di custodia cautelare. L'interrogatorio è avvenuto alla presenza del difensore di ufficio, del procuratore aggiunto di Taranto, Piero Argentino, e del sostituto che dirige le indagini, Mariano Buccoliero.

La difesa: incongruenze nella ricostruzione. «Ritengo che il mio assistito sia credibile quando parla della fasi successive all'omicidio - ha detto l'avvocato Daniele Galoppa - Le grosse incongruenze si hanno soprattutto quando parla del momento in cui ha commesso l'omicidio. Oggi ha detto anche in qualche circostanza di non ricordare». «L'ho visto meglio», ha detto poi il legale riferendosi alle condizioni di Misseri. «Ha chiesto anche di poter leggere i giornali, ma ovviamente non gli è stato concesso». Il legale ha negato che il suo assistito abbia ricevuto minacce.

La mamma.«La mamma di Sarah obiettivamente non ha mai sospettato nell'ambito familiare del signor Michele e delle nipoti - ha detto l'avvocato Nicodemo Gentile, uno dei due legali della famiglia - Da quello che ci risulta Sarah è morta nel garage. Noi non conosciamo il contenuto della confessione. Noi siamo convinti che gli altri non si siano accorti di quello che accadeva in garage in quel momento. Sarebbe grave se qualcuno avesse visto entrare Sarah in garage e ha taciuto una circostanza così importante. Sarà da chiarire il movente, se possibile. Ce lo dirà l'autopsia che stabilirà se ci sia stata violenza carnale o un tentativo, per noi è morto importante. Siamo curiosi di sapere se dalle indagini possano emergere particolari di qualche attenzione che lo zio magari in passato ha avuto nei confront di Sarah».

Il padre: «Quello che deve pagare e basta... non ho mai avuto il sospetto di mio cognato Michele e non ho mai parlato con lui in questi giorni... avevo sempre una speranza... ora sto male e basta...». Queste le parole che Giacomo Scazzi, il papà di Sarah, atterrato all'aeroporto di Brindisi per salutare per l'ultima volta la figlia, ha detto ai microfoni di Studio Aperto-Live, riferendosi al cognato. «Quando ho sentito Sarah l'ultima volta? Il 26 - ha detto ancora - e mi disse che stava andando al mare».

La figlia di Misseri: galera a vita. «È inutile parlare di pena di morte perchè è la via più facile. Mio padre deve rimanere a vita in galera e vedere scorrere lentamente i giorni - dice Valentina Misseri, figlia di Michele, in un messaggio telefonico inviato ad un giornalista durante un collegamento della Vita in diretta su Rai1 - Noi non sapevamo nulla, non potevamo nascondere una cosa del genere. Mio padre non ha mai mostrato segni di squilibrio».

L'assassino ha confessato di aver bruciato la corda con la quale ha strangolato la nipote. L'uomo, durante la confessione, ha detto agli inquirenti che nel garage in cui ha attirato la nipote nel primo pomeriggio del 26 agosto scorso, aveva a disposizione diversi tipi di corde. Nel momento in cui ha deciso di uccidere la nipote, Misseri ha detto di aver afferrato la prima corda a disposizione con la quale ha strangolato la quindicenne. Sul cadavere della ragazzina, che era saponificato dopo 42 giorni di permanenza in acqua nel pozzo-cisterna, il medico legale, Luigi Strada, ha riscontrato il segno dello strangolamento oltre a diversi danneggiamenti dovuti sia alla permanenza in acqua sia alle operazioni di abbandono e di estrazione del cadavere.

Il cellulare spostato. Dopo aver ucciso la nipote Michele Misseri, ha tenuto nascosto il telefonino della 15/enne nel suo podere vicino al luogo in cui aveva gettato il corpo della ragazza. In una sola occasione, forse preso dal rimorso, Misseri ha prelevato il telefonino abbandonandolo per circa un'ora vicino ad un supermercato non distante dalla caserma dei carabinieri con l'intento di farlo ritrovare. Ma dopo aver notato l'andirivieni di passanti senza che nessuno si accorgesse del telefonino, Misseri ha deciso di riprenderlo nascondendolo nuovamente nel suo podere. Poi il 29 settembre il contadino organizzò la messa in scena del ritrovamento vicino alle foglie secche che aveva bruciato in un terreno nel quale aveva lavorato la sera prima per conto terzi.

Il telefonino era privo di batteria ma aveva all'interno la scheda Sim, contrariamente a quanto si era saputo nei giorni scorsi. La presenza della scheda Sim ha consentito agli investigatori di controllare sino all'ultimo traffico telefonico in entrata e in uscita del cellulare della 15/enne. Non si sa se dall'esame della scheda, oltre che dei tabulati telefonici sia emerso qualche elemento decisivo.

Sabato i funerali. I funerali di Sarah Scazzi si svolgeranno sabato alle ore 15.30 al campo sportivo comunale di Avetrana (Taranto). Lo ha annunciato il parroco del paese, don Dario De Stefano. La camera ardente è stata allestita nell'auditorium Caduti di Nassiriya di Avetrana. Davanti all'Auditorium sono state poste alcune corone di fiori. I compagni di scuola della ragazza hanno portato un cartellone con la scritta “Sarah ci manchi a tutti”.

La salma, composta in una bara bianca, è giunta ad Avetrana su un carro funebre, accolta da un lunghissimo applauso della gente e da alcune persone che scandivano il nome della ragazza. Nella camera ardente sono entrati i genitori, il fratello e alcuni parenti di Sarah. Fuori molte persone piangono, altre urlano insulti contro Michele Misseri. La bara è sistemata in fondo alla sala che ospita la camera ardente. Sopra sono disposti dei fiori bianchi ma tutto intorno cominciano ad accumularsi i mazzi portati dai visitatori. Sullo sfondo una grande foto della ragazza sorridente. I parenti, tra cui il padre, sono ai lati della bara. Non sono presenti le cugine di Sara, nè la zia Cosima, moglie di Michele Misseri. Un corteo ininterrotto di persone entra, rivolge un saluto alla bara e poi esce. La mamma Concetta ha lasciato la camera ardente poco dopo l'arrivo del feretro.

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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