Nella vita di Alessandro Impagnatiello c'è un figlio di 6 anni. Ne aveva 24 il barman dell'Armani Bamboo Bar quando è diventato padre. Ma con la compagna la relazione non è durata a lungo. Per lui prevalevano tradimenti e bugie. Quelle che l'hanno portato a uccidere Giulia Tramontano.
Il figlio di 6 anni e l'ex compagna
Impagnatiello ha provato a vedere il figlio un'ultima volta prima di essere arrestato. È martedì, l'omicidio di Giulia è già avvenuto. Alessandro chiama l'ex compagna. I due sono in buoni rapporti. Chiede di poter vedere il bambino: «Voglio stare con lui». La donna, però, che già aveva avuto un passato tormentato con lui glielo nega. «Ma sei pazzo? Stanno cercando il corpo di Giulia e tu vuoi che ti porti nostro figlio?!».
La capacità manipolatoria
Alessandro Impagnatiello ha dimostrato una «spiccata capacità manipolatoria e ingannatrice». Lo scrivono i pm di Milano negli atti con cui hanno chiesto al gip la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere per il 30enne accusato, nelle indagini dei carabinieri, di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, ma anche dai «futili motivi» e dalla «crudeltà», di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso per la morte della fidanzata Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi.
Il lavoro
Lavorava come barman all'Armani Bamboo Bar, uno dei locali più alla moda di Milano, portando avanti due relazioni parallele, all'insaputa delle due fidanzate. Alessandro Impagnatiello è l'uomo arrestato dai carabinieri e condotto a San Vittore dopo aver confessato di aver ucciso a coltellate la compagna 29enne Giulia Tramontano, incinta di sette mesi e scomparsa dallo scorso sabato. Dopo l'omicidio, aveva provato due volte - senza riuscirci - a bruciare il corpo della vittima, prima nella vasca da bagno e poi successivamente in un'altra zona all'esterno della casa di Senago, nel milanese, dove convivevano. Le bugie erano servite non solo a portare avanti la doppia relazione, ma anche a screditare Giulia con l'altra fidanzata, una collega dell'Armani Bamboo Bar di origini inglesi e poco più che ventenne, che aveva frequentato per circa un anno. Impagnatiello, infatti, aveva parlato di «problemi mentali» della vittima, specie quando aveva dovuto difendersi dall'ennesima menzogna raccontata alla collega.
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