Teatro vuoto alla prima del festival, l'organizzatore Alberto Re si suicida. La famiglia: «Ucciso dalla ferocia social»

Agrigento, niente pubblico perché a quell'ora giocava l'Italia contro l'Ucraina. L'imprenditore si è sparato

Sabato 25 Novembre 2023 di Riccardo Lo Verso
L'evento a teatro è un flop, l'organizzatore Alberto Re si suicida. La famiglia: «Ucciso dalla ferocia social»

PALERMO Il teatro vuoto, gli sfottò che montano giorno dopo giorno fino a diventare derisione e la decisione di farla finita. «Mio padre è stato vittima dell'odio social», dice Natalia Re. È la figlia di Alberto Re, l'imprenditore agrigentino che giovedì scorso si è suicidato dopo essere stato travolto dalle polemiche per il flop della cerimonia di inaugurazione del "Paladino d'oro-sport film festival". Il teatro Pirandello, ad Agrigento, è rimasto vuoto. Lo hanno disertato gli stessi partecipanti a cui era riservata la serata. Era lunedì, in concomitanza con la partita Ucraina-Italia per le qualificazioni agli Europei di calcio. Il gesto estremo è stato anticipato con un messaggio inviato ad un amico che ha avvertito i soccorsi. Re si è sparato un colpo di pistola mentre si trovava in casa. Inutile la corsa all'ospedale San Giovanni di Dio. Dopo 24 ore di ricovero nel reparto di Rianimazione è spirato. Ci sarebbe una lettera di addio, trovata e sequestrata dai poliziotti della squadra mobile nell'ufficio di Re. Confermerebbe la più tragica delle ipotesi: l'imprenditore non ha resistito all'onda delle critiche. Aveva 78 anni ed era molto noto nella città dei templi. Si occupava dell'organizzazione di eventi ed era stato chiamato per collaborare alla 43esima del Paladino d'Oro.

LA NOTA

Sono amare le parole che la famiglia ha messo nero su bianco in una nota. «Alberto voleva contribuire ad elevare il dibattito culturale della sua amata Agrigento, non gli è stato concesso, sui social viaggiano sentenze di condanna senza nemmeno il capo di imputazione - scrivono i parenti -.

Si apra una riflessione su quello che è accaduto, lo si deve ad Alberto, perché mai più ci si possa trovare di fronte alla tempesta senza vestiti. Perché mai più ci si scaraventi contro un uomo con tale veemenza».

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La figlia Natalia non ha dubbi: sarebbe stata «la ferocia social» a travolgere il padre con «un linguaggio che non ha saputo decifrare». Alberto Re avrebbe creduto di «non potere recuperare la credibilità messa in discussione». È crollato un pilastro per chi, come lui, viveva di reputazione. Vittima dunque di quell'odio che Natalia conosce bene. Per contrastarlo, infatti, ha fondato e presiede il Movimento italiano per la gentilezza. Da sempre è in prima linea per spiegare che «empatia e ascolto» sono gli unici antidoti in un epoca segnata dalla violenza.
La famiglia Re ha ripreso, ringraziandolo per «la grande lezione», e fatte proprie le parole del prefetto Filippo Romano: «È cruciale evitare il ripetersi di simili vicende, la critica politica e giornalistica legittima ha superato i confini dell'umanità. Tutti coloro che ricoprono ruoli amministrativi devono impegnarsi a prevenire simili disonori». I funerali dell'imprenditore si svolgeranno oggi alla chiesa di Santa Lucia.

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L'INCHIESTA

Sui motivi che hanno portato l'imprenditore a togliersi la vita la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta. Bisogna capire se possa essere contestata l'istigazione al suicidio. I poliziotti hanno acquisito alcuni documenti nell'ufficio della vittima. Ed è spuntata la lettera di addio con dei riferimenti chiari alle polemiche giornalistiche e social di cui era stato bersaglio negli ultimi giorni: dall'incapacità organizzativa ai costi della manifestazione che, visti i risultati, secondo alcuni rappresentavano uno spreco. La famiglia ha deciso di nominare un avvocato.
«Alberto non ce l'ha fatta. Sono profondamente addolorato, se ne va un grande amico, un galantuomo, un uomo perbene. Porterò con me il ricordo di un uomo appassionato, amante del bello e della cultura ed innamorato della sua città», ha commentato il sindaco di Agrigento Francesco Micciché. Stasera al teatro Pirandello le poltrone non resteranno vuote. È la serata della consegna dei premi. Il festival va avanti, anche e soprattutto per onorare la memoria di chi non c'è più. Così hanno deciso gli organizzatori. Non ci sarà Alberto Re, che si è sparato un colpo di pistola. «Travolto dalla ferocia dei social», dicono i familiari.
 

Ultimo aggiornamento: 15:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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