La denuncia di una suora: «Anni di frustate e torture, l'obbedienza firmata col sangue»

Sabato 21 Novembre 2015
Il patto d'obbedienza firmato col sangue (Corriere della Sera)
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«Questo documento è il patto d'obbedienza scritto con il mio stesso sangue. L'iniziazione prevedeva questo, ma poi io, come altre, sono stata anche marchiata a fuoco, prima di subire altre torture di ogni tipo».



Una donna, che è stata suora per dodici anni, racconta al Corriere della Sera la propria versione dei fatti in merito all'inchiesta, aperta dalla Procura di Avellino, nei confronti di don Stefano Manelli, che a Frigento dirige l'istituto religioso dei Frati dell'Imaccolata. L'ecclesiastico è stato indagato anche per truffa aggravata e falso ideologico, e sono stati confiscati 30 milioni di euro. L'uomo, sospeso nel 2013 in seguito alle indagini dei commissari del Vaticano, si difende così: «Quei dossier, insieme alle altre accuse, sono tutte calunnie, abbiamo presentato anche noi tre querele».



Il racconto della ex suora, però, è agghiacciante. «Dicevano che dovevamo diventare sante, utilizzavamo strumenti come la disciplina, una frusta con punte di ferro, o indossavamo sotto i vestiti dei cuori chiodati. Capitava spesso durante le preghiere serali, e i muri erano imbrattatati dagli schizzi di sangue» - racconta la donna - «Mangiavamo la cenere insieme a pasti scaduti, spesso in ginocchio, e Manelli spesso mi toccava durante la direzione spirituale, facendolo sembrare normale. Molte di noi, ma non io, andavano anche a trovare facoltosi 'benefattori' e dovevano essere piuttosto accondiscendenti».



Don Manelli respinge tutte le accuse, ma secondo il dossier della Santa Sede avrebbe fatto di tutto per ostacolare il controllo del patrimonio dei commissari vaticani. Ora, però, c'è una testimonianza importante come quella dell'ex suora: «Il mio è un grido d'allarme, lì dentro ci sono ancora delle nostre sorelle che soffrono».
Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 12:27

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