Il prete confessa in strada
e propone la preghiera antisballo

Domenica 26 Gennaio 2014
Lo sballo dei ragazzi in strada
NAPOLI - Un tappeto sul quale confessare i giovani e in sottofondo musica religiosa. Nella piazza dello sballo di Portici, nel sabato sera che spaventa molte mamme di ragazzini, preoccupati per i rischi di alcool e droga, un sacerdote ha pensato di inventare un'alternativa alla movida.

«Nessuna droga, nessuno sballo può darti quello che Gesù ti dà: la vera gioia», ha spiegato ad uno dei ragazzi Gianluca Coppola, viceparroco nella chiesa Maria SS. della Salute che ha promosso un incontro pubblico per richiamare gruppi di giovanissimi all'ascolto del messaggio divino: amore, fratellanza e carità «come antidoto allo sballo, agli stupefacenti ed all'alcool».



Microfono alla mano, il giovane sacerdote ha richiamato i tanti giovani fermi nei locali della piazza facendoli accomodare su un tappeto e invitandoli a confessarsi. A gruppi e spontaneamente hanno risposto all'invito mentre da un altoparlante venivano diffusi canti religiosi e messaggi di pace.



Ma come è nata l'iniziativa? «Una sera - dice don Gianluca - recandomi in un bar della zona per acquistare del caffè per la parrocchia, rimasi stupito dalla presenza di tanti ragazzi in fila al bancone in attesa di alcolici e superalcolici e dall'allarme reso esplicito da alcune mamme, preoccupate per i rischi che ne sarebbero derivati, per la salute dei propri figli. E così mi è sembrato giusto fare qualcosa. Partendo dal concetto che la parola di Gesù rende liberi, abbiamo voluto portarla ai ragazzi con una iniziativa pubblica».



Nell'ottobre 2008 il suo predecessore Michele Madonna promosse nei locali della parrocchia di Maria SS. della Salute un'iniziativa contro le stragi del sabato sera: assieme a circa 200 giovani ci si radunò per pregare, dalle 23.30 all'una di notte, contro i rischi dell'alta velocità e l'inosservanza delle regole più elementari.



Secondo don Gianluca «anche questa volta la risposta c'è stata: a gruppi si sono avvicinati spontaneamente durante la confessione. Una sorpresa: c'erano tanti giovani che non si confessavano dal giorno della prima comunione o che mai lo avevano fatto prima
».



«Per me non è comunque una novità: l'iniziativa della confessione in strada l'avevo promossa proprio con il mio predecessore nel periodo prenatalizio in piazza Carità, in pieno centro a Napoli»
Ultimo aggiornamento: 17:45

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