Licei, la classifica dei migliori in Italia: a Roma exploit Newton e Visconti, A Milano svetta il Casiraghi

Il nuovo rapporto Eduscopio: a Roma cambia la valutazione per molti licei. A Napoli emerge, tra gli altri, il Galilei

Martedì 21 Novembre 2023 di Lorena Loiacono
La classifica dei migliori licei: a Roma exploit Newton e Visconti, a Milano svettano il Casiraghi e il Volta

C’è la scuola che resta sempre in vetta o, almeno, sul podio e quella che, dopo anni di ottimi voti, esce anche dalla top ten. E poi ci sono istituti che, da un anno all’altro, entrano nei primi dieci e si piazzano direttamente primi. A stilare la classifica dei migliori licei è Eduscopio, il sistema creato dalla Fondazione Agnelli per consentire agli studenti di terza media di conoscere meglio le scuole del loro territorio e scegliere quella che preferiscono: entrando in eduscopio.it si trovano le classifiche in cui vengono messe a confronto le scuole superiori dell’area geografica nell’arco di 10 o 30 km e dell’indirizzo di studio prescelti, sulla base di come gli istituti preparano per l’università o per il mondo del lavoro dopo il diploma.

La classifica

Per la nuova edizione di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.326.000 diplomati italiani di 7.850 scuole, nei tre anni scolastici 2017-2018, 2018-2019 e 2019-2020. In tutto sono stati seguiti più di 1.100.000 diplomati nei loro percorsi universitari al primo anno da immatricolati. E ne esce che a Roma il miglior liceo classico è il Visconti, che sale dalla quarta posizione; segue il Mamiani che sale dalla sesta. Perde posizioni invece il Giulio Cesare che scende dalla vetta alla quinta posizione. Il miglior scientifico era e resta il Righi, per le scienze applicate si piazza prima la new entry Newton. A Milano svettano il Casiraghi, il Volta e il Maria Ausiliatrice, a Napoli compiono l’impresa il Galileo Galilei per le scienze umane e il Villari per l’indirizzo economico sociale che salgono entrambi dal settimo al primo posto. Tra le migliori di Torino si piazzano prime invece, compiendo un balzo in avanti di cinque posizioni ciascuna, lo scientifico Agnelli, il Valsalice per le scienze applicate e il Vittorini per l’indirizzo tecnico tecnologico.

L'orientamento

Per valutare il miglior rendimento universitario Eduscopio parte dal numero di esami superati e dalla media dei voti ottenuta e trasforma queste informazioni nell’Indice FGA: l’indicatore pesa al 50% la velocità nel percorso di studi e la qualità negli apprendimenti tramite media dei voti agli esami. «Questo è il decimo anno in cui realizziamo Eduscopio – ha ricordato il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto – una risorsa come Eduscopio dovrebbe arrivare dopo un triennio alle scuole medie molto concentrato sull’orientamento, con attività didattiche dedicate a fare emergere gli interessi e le inclinazioni degli studenti. Sappiamo che non sempre è così e spesso il consiglio orientativo della scuola si limita a ratificare il profitto scolastico, anziché aiutare gli studenti a scegliere l’indirizzo di studi più consono alle qualità di ciascuno». L’orientamento, in Italia, è ancora un problema da risolvere: su questo sono stati infatti indirizzati i fondi del Pnrr e l’introduzione della figura dell’orientatore, voluta dal ministro all’istruzione e al merito Giuseppe Valditara, come figura di supporto al fianco degli studenti.

 

I diplomati

In Eduscopio 2023 viene considerata, come ultima delle tre coorti di diplomati, quella dell’anno scolastico 2019-2020. Si tratta quindi degli studenti che hanno superato la maturità nel giugno 2020, durante il primo lockdown da Covid 19, con un esame in presenza ma solo orale. Gli stessi ragazzi iniziarono poi l’università in pandemia. Nel 2020 la maturità registrò un importante aumento della media dei loro voti, che a livello nazionale arrivò a 81,5/100, con circa 5 punti di più rispetto a quella dei tre anni precedenti.

Gli iscritti

Anche le immatricolazioni all’università aumentarono: il 56,2% si è iscritto ad una facoltà subito dopo l’esame di Stato, rispetto al 54,1% dei diplomati del 2019 e poco sotto il 54% per i diplomati 2018 e 2017. Ma è anche vero che tra i diplomati del 2020 è notevolmente aumentata la percentuale di quelli che non hanno dato neanche un esame nel corso del primo anno accademico. La media a livello nazionale è salita dal 16% del 2019 al 18,8%. Nel 2018 era al 14,1% e nel 2017 al 13,9%. 

Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci