Due cucchiai per il dolce, nello scontrino 1,50 euro in più: l'ennesimo caso in un ristorante di Alba

Sullo scontrino si legge inequivocabilmente: “+1,50 euro per due cucchiai”. Ed ecco che si innesca, acora una volta, la polemica del caro prezzi

Venerdì 11 Agosto 2023
Due cucchiai per il dolce, nello scontrino 1,50 euro in più: l'ennesimo caso in un ristorante di Alba

Chiedono due cucchiai per assaggiare il dolce (una crema catalana da 5 euro) e nello scontrino trovano un sovraprezzo di 1.50. L'ennesima segnalazione, che sta facendo il giro dei social, arriva stavolta da un utente che ha raccontato la sua esperienza in un ristorante-pizzeria ad Alba, la piccola città del Piemonte nota in tutta Italia per il tartufo bianco.

Il cliente posta la foto della ricevuta e l'episodio viene riportato dal giornale “La voce di Alba”, testata alla quale il mittente ha chiesto di rimanere anonimo. Sullo scontrino si legge inequivocabilmente: “+1,50 euro per due cucchiai”. Ed ecco che si innesca, acora una volta, la polemica del caro prezzi nei locali. Sembra assurdo, ma questi costi aggiuntivi sono corretti dal punto di vista giuridico se indicati nel menù. A spiegarlo è stato anche Massimiliano Dona, avvocato, giornalista e Presidente di Consumatori.it.

L'estate dei sovrapprezzi

Dal coperto al pane passando per il taglio del toast, quella del 2023 può essere considerata senza dubbio «l'estate dei balzelli folli applicati da ristoranti e pubblici esercizi ai clienti». Lo afferma Assoutenti, che in una nota ricorda come siano numerose le voci aggiuntive che possono essere applicate sul conto finale pagato dai consumatori nei bar e nei ristoranti italiani, e che fanno salire la spesa delle consumazioni. «Oltre al caso del piattino a 2 euro in un'osteria di Finale Ligure, e all'extra sempre di 2 euro in un bar del comasco per tagliare in due un panino, sempre più numerosi sono i ristoranti che applicano un sovrapprezzo, in media da 2 a 5 euro, per la voce coperto, servizio che spesso però è inesistente, perché rappresentato da tovaglietta di carta sul tavolo, come pure di carta è il tovagliolo messo a disposizione del cliente», spiega il presidente Furio Truzzi».

Altro extra è rappresentato dal pane, che »molti ristoratori fanno oramai pagare a parte con un costo forfettario a persona, anche se il pane viene poi portato al tavolo in un cestino in condivisione«, osserva il presidente. A tali voci si aggiunge quella per »il servizio, in media da 2 a 4 euro a persona, come se la raccolta delle ordinazioni e il trasporto dei piatti dalla cucina ai tavoli da parte dei camerieri non fosse una prerogativa dei ristoranti, ma un servizio extra da addebitare ai clienti«. Si arriva infine ai »casi estremi di pubblici esercizi che applicano balzelli da 0,50 centesimi o 1 euro a chi paga il conto tramite Pos. Una pratica questa del tutto illegale che può portare a salate sanzioni verso gli esercenti«.

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