Crollo cantiere supermercato Firenze, due degli operai erano immigrati irregolari: chi sono

Cinque morti nel cantiere di via Mariti: inchiesta per omicidio colposo plurimo

Domenica 18 Febbraio 2024 di Mauro Evangelisti, nostro inviato
Crollo cantiere supermercato Firenze, due degli operai erano immigrati irregolari: chi sono

Due dei cinque operai morti nel cantiere della strage non erano in regola con il permesso di soggiorno: è una delle ipotesi su cui sta lavorando la procura di Firenze che ha aperto un fascicolo senza indagati per omicidio colposo plurimo e crollo colposo.

Nelle prossime ore disporrà l’esame autoptico sui quattro cadaveri ritrovati fino ad oggi e affiderà delle perizie sia sulla qualità dei materiali utilizzati, a partire dal cemento armato dei piloni e delle travi prefabbricate, sia sull’esecuzione dei lavori. Il crollo improvviso della trave, che ha travolto quattro piani già costruiti, causato forse dal cedimento di un pilone, ad oggi non ha spiegazioni.

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I VIAGGI

Palazzolo sull’Oglio è una cittadina della provincia di Brescia a più di 300 chilometri da Firenze. Ogni lunedì il gruppo di lavoratori edili nord africani affrontava oltre tre ore di macchina per raggiungere il cantiere dove avrebbero trovato la morte. «Tornavano ogni venerdì sera a casa - racconta un amico, Laghlimi Jaouad, titolare di una macelleria a Palazzolo - per poi ripartire verso Firenze dopo due giorni. La loro vita era questa perché con ciò che guadagnavano mandavano i soldi alle famiglie nel loro paese d’origine. In Marocco c’è la moglie e due figli di 6 e 8 anni di Taoufik. Mohamed invece mandava il denaro alla madre. Per me erano due fratelli». Taoufik è Taoufik Haidar, 45 anni, l’operaio che in passato aveva vissuto anche a Perugia, si era poi trasferito nel Bresciano. Mohamed è Mohamed El Ferhane, 24 anni, che due anni fa aveva presentato alla questura di Brescia una domanda di internazionale di protezione che, secondo i primi riscontri, sarebbe stata rifiutata. Con loro, da Palazzolo partivano anche Mohamed Toukabri, 54 anni, di origine tunisina, e il Bouzekri Rahimi, 56, marocchino. Tutti e quattro sono morti nel crollo di venerdì mattina nel cantiere in cui stava costruendo un supermercato Esselunga. Ma mentre i corpi dei primi 3 sono stati già recuperati (insieme a quello dell’italiano Luigi Coclite, 60 anni, il cui cadavere era stato il primo a essere trovato), le ricerche di Rahimi, trasferitosi a Palazzolo da due mesi sono ancora in corso. I vigili del fuoco stanno scavando giorno e notte tra le macerie. E tra i punti da chiarire c’è proprio l’ipotesi che due dei lavoratori provenienti da Palazzolo sull’Oglio - El Ferhane e Rahimi - non avessero il permesso per soggiornare nel nostro territorio. Se tutto questo dovesse essere confermato, sarà materiale di approfondimento per la procura sulla regolarità dei lavoratori utilizzati dalle ditte impegnate dai cantieri, insieme alla rete di subappalti - oltre una trentina le imprese coinvolte nei lavori - che aveva reso così eterogeneo quel cantiere. Il ruolo di società da cui dipende l’appalto è di Attività Edilizie Pavesi (Aep), di Pieve del Cairo (Pavia). Ieri in un comunicato la società ha spiegato: «Questa è una tragedia immane, siamo sopraffatti dallo stupore e dal cordoglio. È il momento del silenzio e del dolore. Siamo a completa disposizione delle autorità, per assicurare tutte le condizioni atte a fare chiarezza su questo drammatico incidente». È anche emerso che il 10 febbraio 2023 tre operai rimasero feriti nel cedimento di una soletta del parcheggio del nuovo supermercato in costruzione a San Benigno, a Genova, mentre tre mesi dopo crollò un cancello ferendo un altro lavoratore. Anche in quel doppio episodio - così come a Firenze - l‘azienda committente e la ditta appaltatrice erano rispettivamente Villata spa e Aep (Attività edilizie pavesi).

RICERCHE

In via Mariti i vigili del fuoco stanno lavorando senza sosta per trovare l’ultimo cadavere. «Non abbiamo mai interrotto neanche durante la notte - spiega Luca Cari, responsabile della comunicazione - Le macerie sono enormi, il lavoro è molto faticoso, stiamo lavorando con diverse gru per poter sollevare e mettere in sicurezza le enormi travi che ci sono. È un lavoro lungo. Quando c’è stato il crollo gli operai stavano facendo una gettata di cemento fresco che è caduto a terra dall’alto ma si è solidificato già da ieri mattina. Quindi stiamo camminando su questo cemento, è una difficoltà in più». Aggiunge la comandante dei vigili del fuoco di Firenze, Marisa Cesario: «Le operazioni sono lente perché lo scenario è molto instabile». Una grande trave è stata rimossa nel pomeriggio.

DOLORE

A Palazzolo intanto racconta Laghlimi Jaouad: «Nel mio negozio abbiamo iniziato una raccolta di fondi per le vittime di Firenze che per noi erano fratelli. Serviranno a trasportare le salme in Marocco». La sorella di Luigi Coclite, il sessantenne di origini abruzzese che abitava in provincia di Livorno morto nel cantiere di via Mariti, su Facebook ha pubblicato una storia per ricordarlo: «Mi dici adesso con chi riderò? Chi mi darà quel tuo grande abbraccio? Mi manchi come l’aria». Diversi familiari delle vittime nord africane sono arrivati dal Nord, alcuni hanno incontrato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che alle 15, insieme a tanti comuni cittadini ha rispettato un minuto di silenzio in piazza della Signoria. Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, ripete: «C’è tanta rabbia ma soprattutto tanta voglia di non vedere sul nostro territorio situazioni che poi in qualche modo danno l’idea di una cattiva gestione dei cantieri».

Ultimo aggiornamento: 20:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA